Scritta da: Cristiano De Marchi

Quando Saffo incontrò Catullo

Oh Catullo che dell’amor mi canti invano
e Lesbia preghi, per l’eterno implori
anche se, incessante, lei mal ti tratta
mentre tu l’ami e l’ami e l’ami ancora!

Seppur convinto che sol con te
l’amor farebbe, povero illuso,
ben sai e ben sostieni
"Ciò che dice una donna all’amante
fugge nel vento..."

Allor dov’è l’amore?
Sì Catullo dimmi perché continui a soffrire?

Mia cara Saffo d’amor sublime maestra,
tu dal cuor ispirasti le prime parole,
"Simil a un Dio" ti parea quell’uomo!

Che fine ha fatto quel tremore,
quel sudor freddo che ti pervase
e che ti portò quasi alla morte
per gelosia della tua amata?

E ancora ricordi... tra cavalieri fanti e navi
la più bella cosa, tu dicesti,
è quella di cui uno è innamorato.

Restiamo quindi, dolce Saffo,
su quest’isola di Lesbo
dalla qual la musa mia ebbe il suo nome.
Restiamo a cantar l’eterno amore,
in fondo non sei tu a sostener che

tutto si può sopportare?

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    Info

    Scritta da: Cristiano De Marchi
    Riferimento:
    Ho immaginato un incontro tra i due immensi poeti che d'amor ben seppero descrivere...
    (Cit. di Saffo: "Simile a un Dio" - "La cosa più bella". - Cit. di Catullo: "Lesbia incessantemente" - "Solo con me" ).
    Ha partecipato al concorso
    AMORI di_VERSI

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