A te che sei speciale
Non sapendo più che fare
per farti capire che sei speciale,
provo a dirtelo con parole
scritte in versi essenziali,
accorate, semplici e solari,
che ti giungano dritte al cuore,
per potertele sussurrare
quando sei di malumore,
perché possa ricomparire
sul tuo viso da incorniciare,
quel sorriso naturale
che lo faccia illuminare;
e che mi rimembri il candore
degli acerbi tuoi anni giovanili,
in cui mi attrassero gli stili,
istintivamente impulsivi,
dei tuoi gesti caratteriali,
e quegli sguardi vispi e schivi
che mi fecero innamorare:
quella parte di te stessa
che resiste, chiara e netta,
indenne a quel che passa
e a ogni cosa che è successa:
come l'acqua che, costretta
dall'argine del fiume in piena,
pur se torbida e convulsa,
ridiventa, nel suo delta,
calma, limpida e serena,
per proseguire la sua corsa
nel quieto mare in cui si getta.
Composta lunedì 21 maggio 2012
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