Il silensio di un addio
Sai che sai d'alba,
di ogni timido riflesso che abbaglia
l'occhio più timido che pavido aspetta
qualsiasi sospiro che al cuor si rifletta.
D'un punto mi fermo a guardarti
e appunto so che sto fermentando
quel flebile dubbio che si insinua nell'ombra
per non parlare di distanze e finite speranze.
Lo taccio a me stesso perché così si deve,
conviene come conviene allontanare il desio
di un altro debole friabile oblio
davanti all'esausto inevitabile addio.
Molle ribolle il rimorso di terra perduta,
di selva lontana un giorno potuta,
è un ardore che si scioglie con le prime luci
di un'alba vacante e di spiagge perdute.
Su cui coricavi il corpo,
ridevi suadente e ti bagnavi indolente,
ne prendevi saporita odori e sapori
mentre di te io solamente ne perdevo i colori.
E in bianco e nero si vede diversa
la vita di altri e anche la stessa
che si visse d'infarto d'amore totale
vederla pian piano purtroppo cambiare.
Composta lunedì 18 aprile 2016
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