Acquiescente tra le sue braccia,
acqua fresca pura divenivo,
tra i suoi argini scorrevo
felice di naufragare
in un peccato dove redenzione non esiste
Onda su onda,
rincorrersi,
tra tormentati abissi
per raggiungere terre mai esplorate.
Corpi nudi,
avvinti in respiri caldi,
di pelle e mani sapienti mi innamorai
nell'eco sordo delle sconfinate anime
in preghiere senza un Dio,
i nostri nomi si perdevano.
Vivere,
morire all'orizzonte,
dove il sole illumina
l'infinito,
mentre milione di stelle danzano
sulla melodia di una dolce poesia,
dove la fine è un inizio,
il dolore... piacere.
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