Tamburi di labbra nel sole;
sillabe mute sul volume del cuore; colori di fame negli occhi.
La distanza e sempre un digiuno che svuota la strada, l
a condanna un arbitro che ha ingoiato il fischietto.
Musiche lontane, odori di spezie colorate,
girotondi di paure con tenerezze ballerine.
Fiocchi d'abbracci su pelle sinuose
come se la fame non avesse la sazietà.
Amore che sbricioli il tempo e con spasimi sonori
togli voce alla colpa.
Amore di labbra vicine quanto basta da cucinare
col vapore del fiato la carne più saporita che c'è.
Non lasciare sapore di oggi sulla mia pelle.
Non lasciare acqua che ti disseti domani.
... Saziati e dissetati oggi di questo amore
domani saremo amore nuovo
e sarà colmo il vuoto,
colma la distanza e mutata malinconia
nel sensuale tripudio di reciproca gioia infinita.
Lui fu... lei era... loro sono.
Composta lunedì 1 febbraio 2016
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