L'ultima poesia
Io chi sono?
Lo specchio non riflette più lo stesso uomo
Lei viene?
Sale
scende le scale
Perdo il cuore
Perdi i pezzi
Un dito
Un occhio
Uno sguardo
Il tuo sorriso
Gli occhiali sul naso
Una matita tra i denti
Un mio pensiero
per fermare i tuoi capelli,
che bella:
quando mi sorridi
Quando non mi dici niente
Quando mi parli del cane
I campi brulli di gennaio
La tua macchina su viale
Un milione di cuori con la freccia
Scolpiti sul mio petto.
Potrei morire di tanto bene
Far crescere il grano
Rifiorire il pesco il melograno
volare sul pianerottolo
Del secondo piano
invece strascico pensieri strani
Mi sudano le mani.
Vorrei scappare.
La tua mamma in un valzer veneziano
i fagioli messicani
Una mia lacrima sul pianoforte
Quando ti penso troppo forte
Un dito in bocca per fermare il dolore di un amore che non posso
Apro la porta
Voglio andare via
Mi colpisce una sensazione strana
Una mollica di pane
Il tuo cappotto
La sciarpa di lana
Un bacio sulla guancia
Fai piano
Tu regina della neve
Io goccia di rugiada
Fermo immagine
mentre scendi le scale
Ti guardo dalla finestra
da dentro la macchina
mi fai ciao con la mano
se Dio vorrà ti rivedrò domani.
E se Dio vorrà godrò ancora
Della luce del sole fermo al centro del cortile
Con la speranza di avere nel cuore
Un dolore più gentile
Che mi mostri la sua faccia
Con lo specchio del tuo viso
e confonderla dolcemente
con le lacrime di un sorriso.
Ma se di tanto amore
Stanotte io morirò
ti lascerò questa poesia
l'ultimo verso vorrei
che lo scrivessi tu.
Composta sabato 20 gennaio 2018
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