Scritta da: Alessandro Petrelli

Ora che c'è il suo viso

Come sarà, nell'avvenir, guardare il cielo?
se nella somma grazia ai suoi iridi mai ha retto.
Come sarà la coltre bianca giù in giardino?
se nel candore immenso ben più niveo c'è il suo viso.
E quel frumento aureo sopra cui rasenta il vento,
se sfioro i suoi capelli, a malincuor, commette plagio.
E il mondo che encomiate, se quel sole ve lo scalda,
ostento il cuore mio, così da voi è perenne inverno.
Composta venerdì 2 marzo 2018

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