Su una stinta panchina

Su una stinta panchina ove soli
da tanto sostiamo in attesa di morire
lo sognammo a lungo
e dolcemente una compagna
loquace che venisse a sedersi vicino
e ci prendesse la mano nel saluto.
Amara e dura è la solitudine
oh sopraggiunta ammaliatrice!
Sai, la beffarda appostata veglia
non si lascia sviare e intrigante
ci fa domande sul nostro futuro!
Mi alzeranno in volo le tue parole
se fervide si posano sul petto
sereno concluderò il mio viaggio
tra i fiori prossimi di una primavera
che viene a cancellare i postumi
di un uggioso inverno piovoso
denso di assenze e fitto di nebbie.
Fatti più vicina, su accostati
avvinciti gioiosa alla mia vita
riscaldami e ricuci i miei strappi.
Da rovine e macerie affettive
portami nel lussuoso centro
della tua anima imbellettata
ancor fluiscano acque argentate
nel greto arso del mio destino
e fruttifichino su rive
abbandonate dovizie prelibate;
fammi compagnia e rinasca
su labbra senili un sorriso:
da un cobalto cielo ruba
una stella che pulsi per noi due!
Attraversami feconda onda solare
disperdi la torma di ombre rapaci
che mi volteggiano intorno:
batta il cuore sotto il tuo tepore
si specchi poi nei tuoi occhi verdi
nell'altitudine di una speme risorta!
Composta giovedì 12 luglio 2018

Immagini con frasi

    Info

    Commenti

    Invia il tuo commento
    Vota la frase:7.00 in 4 voti

    Disclaimer [leggi/nascondi]

    Guida alla scrittura dei commenti