La consapevole infelicità dell'essere idiota
Nel mettere a nudo la mia paura
soggiunse la verità e il tuo volere,
dal profondo intimo la nuova sciagura
non riaffiora, non temere
perché in mezzo c'è la libertà
che non arma le tue bufere.
Tra me e te elettive affinità,
che con l'amore piegano la ragione
trascendendola e vivendola chissà.
Ho seguito la voce del cuore,
non fidandomi del cauto istinto
lascio la coscienza e poi muore.
Non comprendo se sono respinto,
se sono io l'inconsapevole idiota
o se l'amore era come finto
per ammissione degna di nota
cerco solo una valida conferma
nella mia infelice vita vuota.
Ovverosia fuggire dalla luna inferma
chinare la testa a qualunque estranea
o alzarla solo a un'anonima erma?
Dalla pancia paura spontanea
mentre la ragione noi protegge
dalla vile sofferenza sotterranea,
cresce un sentimento che ci corregge
chiedendo vita infilando le sue radici
nella corazza che l'amore protegge.
Non osare per non soffrire, tu dici
crea forza al sicuro prudente
ma ho il cuore pieno di cicatrici.
Non osare continui, lo rende perdente
alle occasioni della vita
e al dirompente amore fulgente.
L'emozione nascosta e ardita
trova, dietro il fuoco bendato
la bellezza e la gioia smarrita.
Non sono mai stato così amato
non ho amato alcuna come amo te
e non accetto l'amore contrastato.
Sei fuggita da me senza un perché
Soffro in silenzio, dannato io sia
c'è solo la morte che non è un granché.
Composta lunedì 21 gennaio 2019
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