Scritta da: criscri

In ricordo del sisma di Gemona

Dì venne che la terra rivelossi a tradimento
nel furlan tempio d'orgoglio e di fierezza
tutt'annientò il sisma, ma non il nostro sentimento,
col fin in un sol coro cantammo "risorgerà bellezza".
gemona, conchiglia d'ineffabil udinese aroma
ch'evaporar d'un sol colpo vedesti case, edifici e vite
il lacrimar nostro vedesti mutarsi in forza mai doma
perché del corpo tuo l'ossa fosser ricostruite.
què morti or non giaccion per sempre dileguati
in fenditure della madre che talor è traditrice terra
nel rimembrar nostro son bensì risuscitati
perché contr'a' bizzarra natura vincemmo noi la guerra.
or ancor gaudio dall'alpi giulie promana
e il respir del Tagliamento odesi qual voce più ch'umana
paese mio che già ruggisti nel Cronos longobardo
or t'ammiro e riverisco con carezza di guardo.
braccia fuor tante, e così fuor dè tuo suol i figli
che risorger ti fecer memori d'antiquo germoglio
temer credi non dovrai più perigli
che di noi l'amarti sempre ti sarà novel germoglio.

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