Rose e mamme
Secerne giovinezza il paesaggio, ivi
si vien inebriati da effluvi
di policromi boccioli
aggrappati alla vita;
simili a bambini ancorati
ai seni della lor puerpera.
Il flautato seme s'evolve
ed è a partorire vita in fiore;
l'arbusto e la madre mutano
il cerchio delle stagioni,
prolificando circuito
ove la vita è l'aurora di sé.
Al vicinar del maggengo avvento
si è a foggiar il sole dell'amore, la rosa,
vellutata stella e incarnazione
della mamma, liliale e prode vestale
di noi, suoi germogli fin al compiersi
il di lei estremo rintocco.
Composta sabato 30 novembre 2013
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