Illusa paura

Mi sono imbattuta nella più stupida realtà,
mi sono presa gioco di me,
non avrei mai puntato quel numero,
in quell'oscura stanza,
dove tutto è concesso,
dove niente è donato.
Mi sono lanciata priva del paracadute
da un precipizio che parlava di suicidio,
in una notte di luglio che fremeva di fame di vita.
Un'allucinazione che ferma mi ha accecata,
incredula e stordita in mezzo ad una strada,
in un paese insignificante che forse sarà eletto galeotto.
Sono cellule che si mescolano fra loro,
in secondi che sembrano miliardi impazziti,
mi nascondo dietro al mio lato solare,
addobbando nascosta una timidezza sfrenata.
Balzano le ore come palle agitate,
dentro al flipper dell'esistenza,
nel buio della sera che si fa silenziosa.
Mi avvolgo e mi svolgo in discorsi spesso senza sfondo,
osservandoti di sottecchi,
si cela un'anima
che ha troppo passato.
Esitiamo a congedarci,
esausti di felicità,
increduli della sorte.
In fretta apro la mia auto,
lì sospeso un abbraccio
fatto di speranze e sogni,
oggi tali,
domani chissà.
Composta sabato 13 luglio 2019

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