Le parole
Le metamorfosi
gli ostinati passaggi
I treni che partono
per poi,
attendere
nelle stazioni disabitate,
solo,
un frenetico via vai di anime
di occhi senza sguardi
di piaceri persi,
come le valige dimenticate.
Se respiri sul vetro del finestrino
tutto si appanna
anche il tempo,
per un attimo immobile
su quella nebbia di respiri.
Mi manco, sai?
Ho scritto una lettera
che non puoi trovare
perché è su quel treno
Insieme alla valigia
che ho perso.
Si abbandonano
tante cose:
Le chiavi, i biglietti, le sciarpe
le persone.
Mai un libro.
Perché i libri hanno parole scritte,
e le parole,
non si dimenticano mai.
Composta giovedì 12 novembre 2020
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