Le migliori poesie di Alessandro Palumbo

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Scritta da: libera mente

2013, due rime

Siamo come dei leoni
relegati a catenoni,
tutti ciechi tutti illusi
e contenti dei soprusi,
ignoranti che la casta
si pappa l'Italia basta.
Ci rigiran le parole
e non si sa di niente e dove,
mi si contorce la mente
a pensare chi è che mente,
ci fanno guardare sopra
mentre è sotto che si stupra:
"siediti su questa panca
e metti il tuo futuro in banca".
Dove lavori e non vivi a soddisfare desideri
ma ti spacchi il culo e vivi per dei ladroni banchieri,
giù nascosti in un cavò
a contare il bottino
dei soprusi alle nazioni,
bond e bot veritieri.
Religione non c'è più,
guarda il papa che va via.
se ne va anche gesù
qui rimane la maria,
e meno male che che c'è lei a rilassar la percezione
sennò matto io sarei in questo mondo, dannazione!
L'interesse non ci importa
noi guardiamo ciò che è giusto,
e questo è il credo ed il trasporto
ad un odio corrisposto
di una casta di potenti
che proteggono gli intenti
di persone prepotenti
che ci offuscano le menti!
Forza, insieme qui a marciare
scateniamo un temporale,
il clima sarà infernale
qui qualcun deve pagare.
Siamo una sola voce
una comunità mondiale,
vi prepareremo anche una croce
o se preferite, un funerale.
Alessandro Palumbo
Composta domenica 17 febbraio 2013
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    Scritta da: libera mente

    Materiale

    L'uomo è libero, libero.
    L'uomo è libero.
    Libero, ma legato a modelli dettati dal sistema.
    Libero, ma schiavo di coloro che detengono i più grandi traguardi da lui raggiunti.
    Libero, ma dato di fatto schiavo del denaro per pagare la vita.

    Può esser mai quindi che la vita abbia un prezzo?
    Sarà mai che il prezzo per vivere è la vita stessa?

    Vivere in un gregge ingannato a produrre per padroni.
    Vivere, giorno dopo giorno, dopo giorno, giorno... Finché non rimarrà polvere...

    È mai questa la libertà?
    Essere vincolati, una vita, al sistema del lavoro, delle banche, delle multinazionali religiose, farmaceutiche, energetiche, petrolifere, speculative.
    Quando riuscirà un uomo a raggiungere il traguardo che gli spetta nella vita?

    È mai possibile che sia in pace solo nella morte?
    È quindi la morte una ricompensa?

    No, uomo libero, alzati in piedi adesso e ripeti che:

    Mai ti piegherai dove non ci sarà legge giusta!
    Mai diverrai cieco quando riesci a vedere, muto quando puoi parlare e sordo quando riesci perfettamente a sentire.
    Mai ti adeguerai dinanzi ad un tempo che non lascia tempo!
    Mai diverrai come loro!
    Mai!

    Tu, tu ti batterai per un mondo giusto.
    Per un mondo dove siamo tutti fratelli della stessa madre Terra. Per un mondo dove il cuore di ogni uomo è aperto.
    Per un mondo dove il cuore di ogni uomo libero riesca a sentire e a vedere ciò di cui tutti abbiamo realmente bisogno.

    Amore.
    Alessandro Palumbo
    Composta domenica 16 settembre 2012
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      Scritta da: libera mente

      Vita

      Morte, inizio e fine, ricordi.
      Intensi, dolci, riflessivi.

      Vita, paura, amore, speranza, ottimismo, presa di coscienza.

      Momenti sprecati, attimi non valorizzati, parole mai dette, emozioni soffocate.

      Ambizione, volere e potere.

      Vivere intensamente, non rimpiangere niente, non rinnegare, non aver paura d'amare.

      Parole e idee sono in grado di cambiare il mondo.

      Così iniziò la nostra avventura... un momento, la paura...
      Solo noi e le nostre anime, pure, immense.
      Eravamo lì, in quel momento, in quella frazione di tempo.
      Quell'attimo nuovo.
      Il cielo e le stelle nostre, una calda brezza ci circondava di lieve tepore.
      Il mare in lontananza... l'amarezza che avanza, il senso di vuoto, ricordi, accordi e discordi.
      Chiuse gli occhi e non pensò più... succhiò la vita fino al midollo, vi si immerse totalmente, gustando il bello dell'attimo fuggente.

      Natura fugace, imprevedibile, inafferrabile, inconcepibile, paurosamente meravigliosa.

      Il nostro scorrere, divenire lento, troppo veloce per il tutto.

      Passano minuti, oppure anni... e poi la vita ti risponde, e a volte sorprende.

      Altre volte ti butta in basso, altra prospettiva, tutto diverso, cupo, offuscato da paure, delusioni, tremori.

      Anche questo è vita.

      Ritrovare sempre la forza. Adattarsi alle situazioni, arrampicarsi su pareti in pendenza mordendo l'essenza.

      Dimostrare sempre, e ancora una volta che non tutto è perduto. Che non tutto è finito. Che non tutto è morto. Che tu sei qui, ora. Pronto a contribuire a questo potente spettacolo.

      Risalire, alzarsi in piedi. Gridare. Piangere. Comprendere. Sorridere. E piangere.

      Andare avanti, allontanarsi, guardare l'insieme. Cosa vedi?

      Musica.

      Vedo musica.

      Ascolto il cuore... ma il cuore non parla più, è stanco, amareggiato, illuso, è ribelle, incazzato, controcorrente. È lui. Non è voi, è lui.

      Ideologie di massa, stereotipi da valorizzare, conformismo consumista, potere ai potenti, denaro veritiero...

      Voi siete pazzi fratelli...

      Non vi accorgete della bellezza della semplicità?

      Non fissate anche voi l'orizzonte?

      La vita. Com'è piena la vita.
      Alessandro Palumbo
      Composta giovedì 24 dicembre 2009
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