2013, due rime
Siamo come dei leoni
relegati a catenoni,
tutti ciechi tutti illusi
e contenti dei soprusi,
ignoranti che la casta
si pappa l'Italia basta.
Ci rigiran le parole
e non si sa di niente e dove,
mi si contorce la mente
a pensare chi è che mente,
ci fanno guardare sopra
mentre è sotto che si stupra:
"siediti su questa panca
e metti il tuo futuro in banca".
Dove lavori e non vivi a soddisfare desideri
ma ti spacchi il culo e vivi per dei ladroni banchieri,
giù nascosti in un cavò
a contare il bottino
dei soprusi alle nazioni,
bond e bot veritieri.
Religione non c'è più,
guarda il papa che va via.
se ne va anche gesù
qui rimane la maria,
e meno male che che c'è lei a rilassar la percezione
sennò matto io sarei in questo mondo, dannazione!
L'interesse non ci importa
noi guardiamo ciò che è giusto,
e questo è il credo ed il trasporto
ad un odio corrisposto
di una casta di potenti
che proteggono gli intenti
di persone prepotenti
che ci offuscano le menti!
Forza, insieme qui a marciare
scateniamo un temporale,
il clima sarà infernale
qui qualcun deve pagare.
Siamo una sola voce
una comunità mondiale,
vi prepareremo anche una croce
o se preferite, un funerale.
Composta domenica 17 febbraio 2013
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