Sophia Sophia Sophia da dove sei venuta e come ti chiamavi? Lo sguardo tuo smarrito invano ricercava aiuto tra la gente che invece t'ignorava
finche non chiesi a Sara di accoglierti tra noi e tu salisti a bordo e ti accucciasti al fianco scegliendomi tra tutti e dando un taglio netto a tutto il tuo passato.
Il nome di Sophia fu un immediato vanto, un riconoscimento spontaneo ed adeguato al fine portamento che univa alla noblesse un bel temperamento
facemmo il viaggio insieme diretti a villa Free dove t'impossessasti di molti spazi nuovi per ribadire ancora la tua vera missione che dedicasti a me.
Da quel momento in poi scegliesti senza sforzo di fare la mia ombra in tutte le vicende, il giorno e anche la notte e senza mai lasciarmi eri riconoscente
per l'ospitalità che ti veniva data, per la condivisione con gli altri della casa di quelli spazi verdi sicuramente nuovi e subito graditi.
Trascorsi i primi giorni si pose una questione fu crisi "esistenziale" la grande dedizione che tu mi riservavi metteva in discussione il ruolo mio col tuo.
Che inutile questione: "hai più diritti tu oppure ne ho più io" a noi poco c'importa se stiamo bene insieme: "di spazio a villa Free ce n'è per tutti quanti"
E se altri arriveranno saranno bene accetti nella comunità dove ogni componente, qualunque sia la razza, impone dignità vivendo nel rispetto di chi gli siede accanto.