Poesie di Andrea Polo (Graffio66)

Medico, nato mercoledì 26 gennaio 1966 a Stra ( VE ) (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: ANDREA POLO

La scala sul ciliegio

Ho posato una scala sul ciliegio
quest'anno gli alberi sono colmi di frutta
e i sei ciliegi dietro la casa
sono uno più bello dell'altro.
Ogni giorno saliamo
raccogliamo una cesta piena di ciliegie
e mentre le mangiamo
ci ritroviamo a sorridere
a chi sputa i semi più lontano
non avrebbe senso altrimenti avere il prato.
Nostro figlio cresce in fretta
e ti assomiglia sempre di più
non lo so come funziona per gli altri
il paradiso per noi è questo.
A volte scendendo dagli alberi
ti ritroviamo lì sotto
a coltivare i nostri desideri.
Andrea Polo (Graffio66)
Composta lunedì 9 novembre 2015
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    Scritta da: ANDREA POLO

    Coccinella

    Si appiccica e t'ama
    sicuramente coccinella
    vola
    eppur quasi tutta concava
    avendo il dentro grande
    e sottilissima dove si posa

    quando arrivi a casa
    parli del riccio ucciso
    sul ciglio della strada
    e dimentichi la zanzara
    schiacciata sul parabrezza

    ovvio
    che ti ho lasciato una forcina
    dentro la borsa
    che tu possa raccoglierti i capelli
    come le mani del contadino
    raccolgono le spighe mature.
    Andrea Polo (Graffio66)
    Composta lunedì 9 novembre 2015
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      Scritta da: ANDREA POLO

      Coltivava rose

      O soffriva o luccicava
      saliva le scale
      allo stesso modo
      raro elemento della natura
      o cometa
      il suo sorriso.

      Coltivava fiori
      come tante api
      ne serbò uno
      assomigliandolo a sé
      con le lacrime.

      Sentivo musica
      dal suo orto
      dipinto di piani
      una farfalla bianca
      si posò su quel fiore
      e non le distinsi più.
      Andrea Polo (Graffio66)
      Composta lunedì 9 novembre 2015
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        Scritta da: ANDREA POLO

        È dove

        Sotto la lingua
        ci sono le ghiandole salivari,
        è il posto più morbido della tua bocca.
        Ha quel calore di sangue che abbonda,
        che trabocca dalle rive
        è l'ultimo tratto del fiume
        dove due acque tanto diverse si mischiano.
        È dove l'amore nuota,
        dove ha la pelle più sottile
        è dove l'amore si concede ad un bacio.
        Non importa cosa c'è stato prima
        se una lingua è sotto la tua
        sono due terre vergini che si incontrano.
        Non importa cosa verrà dopo,
        morirai anche tu,
        se spiagge o lontananze
        perché questo, adesso è amore.
        Andrea Polo (Graffio66)
        Composta sabato 7 novembre 2015
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          Scritta da: ANDREA POLO

          Tutti i colori sbagliati

          Si cercano sempre i perché nelle scatole d'oro
          e mai nei gesti quotidiani
          come il primo giorno di un matrimonio.
          Però la verità non si trova tra le stelle
          ma tra le mura domestiche.
          Quando un uomo entra nella casa di una donna che non lo ama
          e cerca le mutande pulite che non si è lavato
          questa è già una violenza.
          Per questi uomini che sono così
          quanta tristezza asciuga ogni giorno silenziosa sui davanzali
          e pensare poteva essere felicità.
          Andrea Polo (Graffio66)
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            Scritta da: ANDREA POLO

            A Massimo

            Perché non sia mai dimenticato

            Ed anche oggi che
            è
            l'ultimo di febbraio
            che
            l'inverno afghano
            è
            nel volgere lento della
            fine
            ed il sole pieno rischiara
            il
            cielo la pace piange
            ancora
            un caduto fiero della
            patria.

            Ed anche le montagne
            così
            nude, così spoglie,
            così
            sopra le vallate ed i
            deserti
            oggi sono in ginocchio
            che
            così tanto dolore fonde
            i
            ferri caldi di questa
            guerra
            che la sua crudeltà
            macchia
            indelebile un'anima.

            Ed anche oggi un
            blindato
            è saltato su una trappola
            vile
            che anche un odio, un
            veleno
            sono attoniti e spenti.

            Massimo
            oggi è il tuo cuore
            che
            si è fermato ed altri
            quattro
            a respirare in affanno
            che
            la vita di un soldato
            è
            sempre vicino
            ai
            burroni dell'odio
            che
            non sono del suo cuore.

            Massimo
            stavi correndo in questi
            deserti
            afghani e di tanti bimbi
            scalzi
            che il loro sorriso vivo
            è
            altrove per portare cure
            che
            l'amore non è morto nel
            tuo cuore.

            Ma quanti ancor vedono
            solo
            i fucili ma la forza di un
            soldato
            non è mai rancore che
            un
            soldato non strapperebbe
            mai
            una rosa invano.

            E domani per noi in divisa
            sarà
            un altro giorno a rincorrere
            la
            pace in Afghanistan
            vicini
            al dolore di un padre e di
            una
            madre che non hanno confini.
            Andrea Polo (Graffio66)
            Composta lunedì 28 febbraio 2011
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              Scritta da: ANDREA POLO
              Un altro dolore improvviso,
              uno sparo,
              un altro cuore di un alpino
              fiero
              oggi si è fermato a
              Bala Murghab.
              Luca sei nato da una terra
              forte
              che la tua forza ti correva
              dalla mente alle ossa
              che
              ti ha condotto in queste
              montagne nude e
              nere
              per gli ideali più alti che
              la tua
              penna sul tuo capo ha tanta
              memoria.
              E queste montagne oggi
              sono in ginocchio
              per il dolore in questa valle
              ancor
              secca di questo inverno mai
              così
              duro per la nostra patria
              che
              le lacrime corrono nelle
              crepe per
              quanti ti amano e piangono.
              Eri un
              soldato, lo sarai sempre e
              vivevi
              accanto alla morte che oggi
              non
              ha vinto.
              Erano
              i tuoi ultimi battiti che le mie
              mani,
              lontano da te, in un'altra valle
              arida
              erano sporche di sangue per
              un'altra vita
              di Ghaul Seka
              bimba afghana, per le sue
              ustioni,
              il suo dolore
              lacerante sul suo viso magro.
              Per salvarla
              anche lei da questa guerra che
              ha
              in Afghanistan volti di una
              crudeltà
              che non conoscevo di fuoco
              vivo
              che fonde la sabbia, di una
              miseria
              anch'essa della guerra che
              inquieta
              anche le pietre di questi aridi
              deserti.
              Ed i vostri destini oggi si
              sono
              incrociati in questo tempo
              nero
              e si sono guardati trasparenti
              e la morte,
              Luca,
              che ti ha colto di sorpresa si
              è
              spaventata per la speranza
              di vita di
              Ghaul Seka.
              Andrea Polo (Graffio66)
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                Scritta da: ANDREA POLO
                E di nuovo la morte
                non mai
                così crudele si è
                posata
                rapace su un cuore
                giovane
                della patria che la
                vita
                gridando si è fermata
                ed il cielo
                in un punto sprofonda
                in un
                dolore immenso di
                un padre
                che piange il figlio
                caduto.
                Un sibilo veloce tra
                i bagliori
                di sole e di luce e poi
                il buio
                di una vita, un'altra
                per l'amore
                e per la pace che ancor
                non vedo
                che questa sabbia tra
                le valli
                non lascia impronte ne
                canti.
                E la morte ha trovato te,
                Matteo
                e quanti come te anche
                domani
                il loro passo potrà essere
                l'ultimo
                ogni loro respiro e caldo
                pensiero
                d'amore lontano potrà
                essere
                l'ultimo per le facce
                ancor
                voraci di questa guerra
                nascosta
                tra le dune che non si
                ferma
                di queste terre piangenti
                e povere
                che non hanno voce
                per tanta
                miseria distesa nella
                sabbia
                che alla libertà non
                lascia fiato.
                Per la tua vita viva
                Matteo
                ormai spenta ma
                non
                sarà mai ricorda
                dimenticata,
                che già avevi donato
                per la patria
                e proprio in questo
                ultimo
                giorno dell'anno
                anche
                il tuo ultimo respiro
                in Gullistan
                tra tante montagne
                roventi
                di vento e sole
                invernale.
                Ma questa notte ancor
                il cielo
                afghano si è acceso
                ancor
                sereno ed il dolore è
                in tutte
                queste stelle che tanto
                dolore
                hanno visto eppure
                ancor
                brillano per la speranza
                non perduta
                di pace perché ognuna
                di queste
                morti per la patria non sia
                vana.
                Per noi che ancor restiamo
                in Afghanistan
                per i fiumi ancor secchi di
                libertà
                e per la tua vita che non sia
                dimenticata.
                Andrea Polo (Graffio66)
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