Le migliori poesie di Andrew Faber

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Buongiorno a te
che sono tre minuti che sei sveglia
ma è già da un'ora che rifletti.
Che questa notte hai chiuso gli occhi
ma senza riposare.
Ed hai il caffè che fuma sopra il tavolo.
Buongiorno a te.
Che di motivi per fermarti
eccome se ne avresti.
E invece no.
Tu hai scelto di lottare.
Di non scappare.
Da questa vita che non ha risposte
e a volte ti fa male.
Buongiorno a te
che ti rimbocchi occhi e cuore.
E nonostante tutto.
Ti dedichi ogni giorno la tua dolcezza.
Il tuo coraggio.
Il tuo sorriso migliore.
Andrew Faber
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    Profumo ancora un po' di te
    quando mi hai detto che
    non mi avresti mai lasciato
    non pensavo che parlassi seriamente.
    Ma chi ci crede a quelle frasi.
    Solamente che adesso
    sei nella mia mente.
    E sorridi.
    Avevi ragione quando dicevi
    che non si può scappare
    da chi ci ha amato veramente.
    E adesso che nessuno ci vede
    capisco che tra innamorarsi e amare
    c'è una differenza madornale.
    Puoi perfino maledirlo.
    Ma l'amore se ne frega.
    L'amore, lui. Succede.
    Andrew Faber
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      Ma poi che c'è di strano
      non siamo più vicini
      ma ancora ci pensiamo.
      Sembriamo due cretini.
      Un po' mi fa star bene sapere che non ti rivedrò.
      Però vorrei sapere dove sei
      e se ti manco un po'.
      Desiderarsi troppo può essere un miraggio.
      Assomigliarsi troppo può essere un disastro.
      Le cose belle sono sempre di passaggio.
      Adesso che ci penso
      sapevo che toccarti era stare in mare aperto
      sapevo che baciarti era acqua nel deserto.
      Intreccio un po' di fame d'aria e di speranza
      non può far male così tanto
      una persona a cui hai donato amore
      e chi ti è stata accanto.
      Quando si soffre si torna un po' bambini
      e penso a tutti i calci che non ci siamo dati
      e penso a tutti i posti dove non siamo stati
      e penso che tutti ne sanno più di me.
      Non mi capirai mai mi dicevi
      ma io ti capivo e tu lo sapevi.
      Non mi va di provare ad essere forte.
      Di fare promesse che non so mantenere.
      Non mi va di guardarmi dentro
      di sentirmi speciale.
      E se urli troppo forte tu
      a me va via la voce.
      E se stai male tu
      ho quella sensazione
      che se ti chiedono: che hai?
      Poi non lo sai spiegare.
      Vorrei dimenticarti, però non lo so fare.
      Ma poi che c'è di strano.
      Sicuramente sei felice.
      Cancelleremo tutto.
      Le sere senza uscire
      i baci sopra gli occhi
      e graffi sulla schiena
      che ci facevano impazzire.
      E gli altri non lo sanno
      quello che siamo stati.
      Ma che ne sanno gli altri
      cosa vuol dire amarsi
      amarsi fino a perdersi.
      Ma che ne sanno gli altri
      cosa vuol dire aversi.
      Quand'è impossibile distrarsi.
      Quand'è impossibile dimenticarsi.
      Andrew Faber
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        Difficoltoso è riconoscer l'amore.
        Ma io quella sera più del tuo corpo
        ho desiderato il tuo tempo.
        Ho desiderato il tuo cuore.
        E forse questo significa amare.
        Voler aspettare.
        Voler condividere.
        Voler ricordare.
        Perciò sognavo di averti vicina.
        Di averti con me.
        Per ogni mattina.
        Quando la luce del giorno
        ci avrebbe svegliati.
        Accolti.
        Abbracciati.
        A far colazione.
        Dopo una doccia veloce.
        Chiederti: ti va di restare?
        Possiamo andarcene a correre.
        E dopo pranzare.
        Magari se vuoi questa sera ti porto a ballare.
        Nessun programma.
        Nessuna promessa.
        Soltanto una luce negli occhi
        a indicarci la strada.
        La stessa.
        E mentre stai dormendo
        penso che potrei abbracciarti.
        E invece resto fermo
        fermo ad osservarti.
        Che vadano affanculo
        tutte le paure della vita.
        Mi perdo dentro ai tuoi respiri
        e mi ripeto che ogni notte
        passata accanto a te
        vicino ai nostri sogni
        dovrebbe per giustizia
        essere infinita.
        Andrew Faber
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          Restate vicini
          anche quando la vita
          è contraria
          quando i muri si alzano
          e le strade spariscono.
          Mostrate la bellezza
          a chi oramai ha smesso di cercarla.
          Respirate profondamente
          anche senza un motivo
          abbracciate profondamente
          anche senza un perché.
          Certi dolori
          hanno bisogno
          di carezze forti
          prima per andare via.
          Poi, per non tornare più.
          Scusarsi per un errore
          equivale a non averlo fatto;
          fatelo. Fatelo spesso.
          Giudicatevi voi, meglio degli altri
          e non vergognatevi mai di piangere
          per qualcuno: le lacrime non si nascondono.
          Guarite la rabbia leggendo poesia.
          Siate sempre chiari con voi stessi.
          Fatevi mettere all'angolo solo
          per farvi riempire di baci.
          Abbiate cura della vostra solitudine
          e non avrete bisogno
          di altri consigli.
          Andrew Faber
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            Ho dimenticato di dimenticarti.
            Non te la prendere.
            Problema mio.
            Che sotto la doccia un po' ti penso.
            E spesso rido.
            E spesso piango.
            Ma non si vede.
            Acqua nell'acqua.
            E non si sente.
            Vuoto nel vuoto.
            I miei pensieri pesano poco.
            Prendono il volo.
            Il tuo, però, è ancora qua.
            Nella mia testa
            tra le mie gambe
            sopra la schiena.
            Dentro le ossa.
            Non se ne va.
            E chiudo spesso gli occhi senza pensare a niente.
            E metto spesso le cuffie senza ascoltare niente.
            E stringo spesso le mani senza afferrare niente.
            Ti chiuderei a giro sulla mia pelle in questo istante
            per fartela sentire quanto è forte
            questa voglia di rinascere
            che senza te, però, non ce la fa a partire.
            Ci vorrà un bel po' per riprendere a mangiare.
            Riesce a farmi schifo
            persino la lasagna di mia madre
            quando non ci sei.
            Converrai da te
            che la situazione è alquanto grave.
            Io ti ho avvisata
            ora vedi che puoi fare.
            Ho fatto crescere i capelli
            così posso disfarli come un letto.
            A te ne non sono mai piaciuti,
            dici che un uomo deve
            tenerli sempre corti.
            Questione di gusti.
            Talvolta l'intelligenza
            è tutta nel baciare
            i punti giusti.
            Ho dimenticato di dimenticarti.
            Non te la prendere.
            Problema mio.
            Questa mattina ho fatto un sogno.
            Era d'estate. Faceva caldo. Nevicava.
            Dicevi: sei il mio miracolo più bello.
            Io prima ti ho baciata.
            Poi ti ho risposto: non credo nei miracoli.
            E forse il mio problema è proprio quello.
            Non credo nei miracoli.
            E forse il mio problema è solo quello.
            Andrew Faber
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              A cosa pensi
              quando smetti di pensare?
              Quando la notte finalmente
              chiudi gli occhi
              e resti sola?
              Ti senti libera.
              Ti senti in gabbia.
              Ti manca una carezza.
              Un attimo di gentilezza.
              O forse solo una parola?
              Non chiedi mai aiuto tu.
              In questo siamo uguali.
              Piccola anima in disparte.
              E quando veramente non ce la fai più
              spendi l'amore che hai da parte.
              Se fossimo in un film
              saresti quella voce fuori campo
              di cui lo spettatore si innamora.
              Cercati ancora.
              Cercati ovunque.
              In mezzo a chi non ci credeva.
              E poi parlava.
              In mezzo a chi non ti diceva
              che aspettava un passo falso.
              Ma in fondo in fondo.
              Ci sperava.
              Volevano tenerti in pugno.
              Ma tu, gli sei passata tra le dita.
              E non dimenticarti mai.
              Di chi giurava di restarti accanto.
              E poi spariva.
              Perché chi lotta fa paura.
              Perché chi si rialza
              fa ballare il mondo.
              E allora metti musica.
              Con tutta la tua voce.
              Urla!

              Sei viva.
              Andrew Faber
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