Difficoltoso è riconoscer l'amore. Ma io quella sera più del tuo corpo ho desiderato il tuo tempo. Ho desiderato il tuo cuore. E forse questo significa amare. Voler aspettare. Voler condividere. Voler ricordare. Perciò sognavo di averti vicina. Di averti con me. Per ogni mattina. Quando la luce del giorno ci avrebbe svegliati. Accolti. Abbracciati. A far colazione. Dopo una doccia veloce. Chiederti: ti va di restare? Possiamo andarcene a correre. E dopo pranzare. Magari se vuoi questa sera ti porto a ballare. Nessun programma. Nessuna promessa. Soltanto una luce negli occhi a indicarci la strada. La stessa. E mentre stai dormendo penso che potrei abbracciarti. E invece resto fermo fermo ad osservarti. Che vadano affanculo tutte le paure della vita. Mi perdo dentro ai tuoi respiri e mi ripeto che ogni notte passata accanto a te vicino ai nostri sogni dovrebbe per giustizia essere infinita.
Buongiorno a te che sono tre minuti che sei sveglia ma è già da un'ora che rifletti. Che questa notte hai chiuso gli occhi ma senza riposare. Ed hai il caffè che fuma sopra il tavolo. Buongiorno a te. Che di motivi per fermarti eccome se ne avresti. E invece no. Tu hai scelto di lottare. Di non scappare. Da questa vita che non ha risposte e a volte ti fa male. Buongiorno a te che ti rimbocchi occhi e cuore. E nonostante tutto. Ti dedichi ogni giorno la tua dolcezza. Il tuo coraggio. Il tuo sorriso migliore.
Profumo ancora un po' di te quando mi hai detto che non mi avresti mai lasciato non pensavo che parlassi seriamente. Ma chi ci crede a quelle frasi. Solamente che adesso sei nella mia mente. E sorridi. Avevi ragione quando dicevi che non si può scappare da chi ci ha amato veramente. E adesso che nessuno ci vede capisco che tra innamorarsi e amare c'è una differenza madornale. Puoi perfino maledirlo. Ma l'amore se ne frega. L'amore, lui. Succede.
Ma poi che c'è di strano non siamo più vicini ma ancora ci pensiamo. Sembriamo due cretini. Un po' mi fa star bene sapere che non ti rivedrò. Però vorrei sapere dove sei e se ti manco un po'. Desiderarsi troppo può essere un miraggio. Assomigliarsi troppo può essere un disastro. Le cose belle sono sempre di passaggio. Adesso che ci penso sapevo che toccarti era stare in mare aperto sapevo che baciarti era acqua nel deserto. Intreccio un po' di fame d'aria e di speranza non può far male così tanto una persona a cui hai donato amore e chi ti è stata accanto. Quando si soffre si torna un po' bambini e penso a tutti i calci che non ci siamo dati e penso a tutti i posti dove non siamo stati e penso che tutti ne sanno più di me. Non mi capirai mai mi dicevi ma io ti capivo e tu lo sapevi. Non mi va di provare ad essere forte. Di fare promesse che non so mantenere. Non mi va di guardarmi dentro di sentirmi speciale. E se urli troppo forte tu a me va via la voce. E se stai male tu ho quella sensazione che se ti chiedono: che hai? Poi non lo sai spiegare. Vorrei dimenticarti, però non lo so fare. Ma poi che c'è di strano. Sicuramente sei felice. Cancelleremo tutto. Le sere senza uscire i baci sopra gli occhi e graffi sulla schiena che ci facevano impazzire. E gli altri non lo sanno quello che siamo stati. Ma che ne sanno gli altri cosa vuol dire amarsi amarsi fino a perdersi. Ma che ne sanno gli altri cosa vuol dire aversi. Quand'è impossibile distrarsi. Quand'è impossibile dimenticarsi.
Restate vicini anche quando la vita è contraria quando i muri si alzano e le strade spariscono. Mostrate la bellezza a chi oramai ha smesso di cercarla. Respirate profondamente anche senza un motivo abbracciate profondamente anche senza un perché. Certi dolori hanno bisogno di carezze forti prima per andare via. Poi, per non tornare più. Scusarsi per un errore equivale a non averlo fatto; fatelo. Fatelo spesso. Giudicatevi voi, meglio degli altri e non vergognatevi mai di piangere per qualcuno: le lacrime non si nascondono. Guarite la rabbia leggendo poesia. Siate sempre chiari con voi stessi. Fatevi mettere all'angolo solo per farvi riempire di baci. Abbiate cura della vostra solitudine e non avrete bisogno di altri consigli.
Un buon inizio potrebbe essere questo. Lasciare che il tempo ti cambi. Dolcemente. Senza forzare il passo. Sei bella anche così. Anzi. Lo sei di più. Che chi non c'è quando hai bisogno allora forse, non c'è mai stato. Ed è difficile ammetterlo. Perché fa male. E allora forza. Buona vita. Buona strada. Buona speranza.
Ho dimenticato di dimenticarti. Non te la prendere. Problema mio. Che sotto la doccia un po' ti penso. E spesso rido. E spesso piango. Ma non si vede. Acqua nell'acqua. E non si sente. Vuoto nel vuoto. I miei pensieri pesano poco. Prendono il volo. Il tuo, però, è ancora qua. Nella mia testa tra le mie gambe sopra la schiena. Dentro le ossa. Non se ne va. E chiudo spesso gli occhi senza pensare a niente. E metto spesso le cuffie senza ascoltare niente. E stringo spesso le mani senza afferrare niente. Ti chiuderei a giro sulla mia pelle in questo istante per fartela sentire quanto è forte questa voglia di rinascere che senza te, però, non ce la fa a partire. Ci vorrà un bel po' per riprendere a mangiare. Riesce a farmi schifo persino la lasagna di mia madre quando non ci sei. Converrai da te che la situazione è alquanto grave. Io ti ho avvisata ora vedi che puoi fare. Ho fatto crescere i capelli così posso disfarli come un letto. A te ne non sono mai piaciuti, dici che un uomo deve tenerli sempre corti. Questione di gusti. Talvolta l'intelligenza è tutta nel baciare i punti giusti. Ho dimenticato di dimenticarti. Non te la prendere. Problema mio. Questa mattina ho fatto un sogno. Era d'estate. Faceva caldo. Nevicava. Dicevi: sei il mio miracolo più bello. Io prima ti ho baciata. Poi ti ho risposto: non credo nei miracoli. E forse il mio problema è proprio quello. Non credo nei miracoli. E forse il mio problema è solo quello.
Nego l'evidenza con te. Ti chiamo disastro ma sei bellezza. E ad ogni sguardo m'affami. Ad ogni bacio mi salvi. E ti guardo i pensieri e... e guardo il vento.
A cosa pensi quando smetti di pensare? Quando la notte finalmente chiudi gli occhi e resti sola? Ti senti libera. Ti senti in gabbia. Ti manca una carezza. Un attimo di gentilezza. O forse solo una parola? Non chiedi mai aiuto tu. In questo siamo uguali. Piccola anima in disparte. E quando veramente non ce la fai più spendi l'amore che hai da parte. Se fossimo in un film saresti quella voce fuori campo di cui lo spettatore si innamora. Cercati ancora. Cercati ovunque. In mezzo a chi non ci credeva. E poi parlava. In mezzo a chi non ti diceva che aspettava un passo falso. Ma in fondo in fondo. Ci sperava. Volevano tenerti in pugno. Ma tu, gli sei passata tra le dita. E non dimenticarti mai. Di chi giurava di restarti accanto. E poi spariva. Perché chi lotta fa paura. Perché chi si rialza fa ballare il mondo. E allora metti musica. Con tutta la tua voce. Urla!