Ma poi che c'è di strano
non siamo più vicini
ma ancora ci pensiamo.
Sembriamo due cretini.
Un po' mi fa star bene sapere che non ti rivedrò.
Però vorrei sapere dove sei
e se ti manco un po'.
Desiderarsi troppo può essere un miraggio.
Assomigliarsi troppo può essere un disastro.
Le cose belle sono sempre di passaggio.
Adesso che ci penso
sapevo che toccarti era stare in mare aperto
sapevo che baciarti era acqua nel deserto.
Intreccio un po' di fame d'aria e di speranza
non può far male così tanto
una persona a cui hai donato amore
e chi ti è stata accanto.
Quando si soffre si torna un po' bambini
e penso a tutti i calci che non ci siamo dati
e penso a tutti i posti dove non siamo stati
e penso che tutti ne sanno più di me.
Non mi capirai mai mi dicevi
ma io ti capivo e tu lo sapevi.
Non mi va di provare ad essere forte.
Di fare promesse che non so mantenere.
Non mi va di guardarmi dentro
di sentirmi speciale.
E se urli troppo forte tu
a me va via la voce.
E se stai male tu
ho quella sensazione
che se ti chiedono: che hai?
Poi non lo sai spiegare.
Vorrei dimenticarti, però non lo so fare.
Ma poi che c'è di strano.
Sicuramente sei felice.
Cancelleremo tutto.
Le sere senza uscire
i baci sopra gli occhi
e graffi sulla schiena
che ci facevano impazzire.
E gli altri non lo sanno
quello che siamo stati.
Ma che ne sanno gli altri
cosa vuol dire amarsi
amarsi fino a perdersi.
Ma che ne sanno gli altri
cosa vuol dire aversi.
Quand'è impossibile distrarsi.
Quand'è impossibile dimenticarsi.
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