Disperato il tuo impulso, divora il tuo silenzio. Tenace e perverso, non ha tempo, solo capriccio, senza colpa nell'atto a tuo contrario, al mio cospetto, giustiziere e martire, allo stesso tempo, tu, passione e sentimento, fugace, meschina canaglia, che ardi in fiamme dell'inferno, che innalzi e alimenti, erotismo e appagamento, inquietudini abissali senza intento, che non spirano come i giorni, in pochi istanti.
Tu che nasci nel rosa dell'aurora, Prosperi stupendi più d'ogni creatura, giache rugiada fresca ti alimenta, Brezza mite ti culla, e sole caldo ti bacia. tu che cosi raffinata volteggi, tra spighe bionde dì grano, e papaveri amaranti e poi ti sposti, su boccioli in fiore, tu che dì essi sai ogni nome, ogni trama ed ogni odore, tu che raccogli zagara, e l'adagi tra i capelli, tu che vesti petali dì rose, e calzi foglie d'edera acerba, e poi graziosa e libera, con ogni erba che ti accarezza, svaghi e canti da sola. tu che ti assopisci in un campo dì margherite, e poi al risveglio, corri al mare, per rinfrescarti tra la spuma delle onde e poi lì fermarti come a meditare. tu, fata senza tempo, in questo spazio chiamato mondo, al crepuscolo su alte cime, ti elevi in volo, poi lenta, vai su fino al cielo, e tra fulgori d'oro e d'argento, eterna ti addormenti, sulla tua amica luna. ANGELA MORI.
Lo vidi, Seduta, non molto distante, Era alto e lasciava librarsi la camicia, Slacciata contro il vento. Braccia larghe all'orizzonte, Sembrava ingoiasse nuvole, E fiatasse l'infinito; Il mare sotto di lui, Che su una rupe stava in piedi, Era scuro ma non aggressivo, Temibile ma non orribile. Aguzzai la vista e i suoi capelli, Sembravano petali arrendevoli, E sottomessi alla brezza. Rideva e blaterava, Parole che non comprendevo, A un tratto cantava, E venerava il cielo. Era bello, bello davvero, Una visione colma di letizia, In quello spazio solitario, Straordinario e pacifico, Anche il sole sembrava, Tramontasse calmo per ammirarlo. Pareva un angelo, Appena caduto sulla terra, O fenice da spoglie risorta; Sembrava quasi fosse partorito dal mare, E fosse l'anima del sole. Pativo il cuore esplodere nel petto, Credei d'innamorarmi per un istante, Di quel folle che stornellava al vento. Si voltò di scatto, Udendo i miei passi sui sassi, Gli andai incontro, Felice e controvento. Pochi varchi ancora, E avrei inteso l'eterno, Abbracciato il sole, E lambito Apollo, Che instancabile, Cantava al vento. Spasimava anche lui, Ne ero sicura, Avrebbe stretto una donna, Che per lui aveva proceduto nel vento. Mentre il mare sotto di noi, Frastagliava ora più violento. Mi sorrise per un secondo, Notai stille sul viso splendido, E pensai fossero di gioia. Un fuggevole sguardo, Pochi passi appena, E lo vidi alzarsi in volo; Sembrava energico come falco, Soave come cigno, Chiaro come gabbiano, Mentre rasentava le onde rapidamente, Tra bagliori e cerchi d'oro e d'argento, Accompagnato dal vento. Tra le acque lui, sta adesso, E tra un po' verrà ad amarmi, Ghindato di bronzo e di brillanti. Salirà innalzato dalle acque, A mani stese verso me, nel vento. Sono qui che aspetto, Da assai anni dicono i passanti, O forse più ma non cosa importa? Il mio amore che nel vento canta, Da un flutto uscirà contento. Io l'aspetto, seduta qui su la riva, E non la smetto.
Lei come dardo al veleno, Che guizza su immacolate pagine, Si logora lenta, Al tuo gradimento, In tuo dominio appare vivente, Loquacità che non si ferma. Completa così il poeta, Il suo dilemma!
Disgusto mi dai Aspide vermiglio, Fermati e muori In quella sporca prigione Che odora di fumo e liquore Non dimenarti più Cercando di sputar rancore. Raggrinzito e livido Prova a gustar Il sapore del miele Non solo fiele Deve esser tuo vitto, Della crudeltà dei tuoi pensieri, Io voglio fuggire.
Faccia a faccia, Davanti ad uno specchio, Intrinseco di mancanze, Ti vedo; Come opera del periodo assai antico, Statico, inerme e raccolto, Mi scruti... Sibillino angelo senza tempo, Sei avvenente da fare paura. Carico di difetti, Rubi la mia forza, Ponendo a nudo la mia anima, Quante donne sulla tua strada, Dalla puttana alla più pura, in ogni luogo, In ogni spazio, Non c'è uomo che non ti odia. Scaltro, corruttore, artico, Dalla fessura dei tuoi occhi, Non una lacrima è mai uscita. Il sogghigno sul tuo viso, Infido, forte e suggestivo, Non si smorza al mio strido; Tu sei ciò che io non sono, Io sono donna, tu sei uomo! Ti rivedo ogni giorno in ogni specchio, E non t'invidio!
Giorno di riposo Anima libera, Anima mia spensierata, Com'è bello ritrovarti In questo riposo tanto agognato, Com'è lieto scoprire che non se sfiorita Al contrario del corpo Sciupato e affannato dagli anni Sei ancora uguale come quando, T'incontrai assai tempo fa, Capace di gioire e divertirti Come fossi ancora, L'anima mia da bambina.
Che altro potrei donare al tempo Se non attimi di rime e vigoria? Colgo sul viaggio della vita armi penetranti, con le quali affino fremiti te li offro al'inizio della tua giovinezza e lì, ti raggiungo.
Fermo il suo sguardo, come non vedesse Nella mano tremante, Il suo supporto di legno come Gamba finta lo sorregge... Stretto in quel cappotto che sa di morte E odora di conservante, Il passo lento d animale ferito Il grigio ormai esiguo dei suoi capelli Si scompiglia al freddo vento di dicembre. Cammina il vecchio incontro a un altro Natale Con l'ansia e il timore Che sia l'ultimo a vedere Con i pensieri a bambino Ripercorre la sua lontana infanzia Il ricordo dell'antica gioia Preludio di feste sante Nessuna lacrima dai rugosi occhi scende, Il cuore batte lento pero batte più forte Ancora poca passi e sull'uscio di casa Il nipote più paffuto e giovane l attende ... ride il vecchio tra gli incavi dei suoi anni. E il freddo di dicembre Non fu mai più dolce. ANGELA MORI.
Fermati tempo in quel sorriso, di quei baci a seguire non voglio sentir sapore, bloccati, un attimo prima dell'amore, un solo eterno battito del cuore, è ciò che voglio udire... Frenati tempo, In quelle foglie alzate dal vento, In quel rosso, freddo tramonto Non farmi morir di lui, l'interprete dei miei pensieri blocca la sua voce in quel ultimo "ti amo" e poi spazza via da me, ogni suo singolo ricordo.