FATA
Tu che nasci nel rosa dell'aurora,
Prosperi stupendi più d'ogni creatura,
giache rugiada fresca ti alimenta,
Brezza mite ti culla,
e sole caldo ti bacia.
tu che cosi raffinata volteggi,
tra spighe bionde dì grano,
e papaveri amaranti
e poi ti sposti,
su boccioli in fiore,
tu che dì essi sai ogni nome,
ogni trama ed ogni odore,
tu che raccogli zagara,
e l'adagi tra i capelli,
tu che vesti petali dì rose,
e calzi foglie d'edera acerba,
e poi graziosa e libera,
con ogni erba che ti accarezza,
svaghi e canti da sola.
tu che ti assopisci
in un campo dì margherite,
e poi al risveglio,
corri al mare,
per rinfrescarti tra la spuma delle onde
e poi lì fermarti come a meditare.
tu, fata senza tempo,
in questo spazio chiamato mondo,
al crepuscolo su alte cime,
ti elevi in volo,
poi lenta, vai su fino al cielo,
e tra fulgori d'oro e d'argento,
eterna ti addormenti,
sulla tua amica luna.
ANGELA MORI.
dal libro "Semplicemente Angelika" di Angela Mori
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