Ho finito le lacrime, mi rifugio in un fragile paradiso. Spero di essere forte da questo momento, fino alle porte dell'eterno.
Mi aspettano poeti estinti e filosofi misantropi e chi come me difende il coraggio dei gesti estremi
non sono spento, il mio cuore, nido di vermi, torna a battere per amare, amare ancora ciò che resta della luce, ciò che resta della luce dell'anima
fiori di fuoco cantano la fine di un giovane spensierato, poetiche illusioni, placide tentazioni. Voglio superare la luce e spegnermi nel mio sole cuore di vastità, padrone dell'autunno.
L'estate sta per finire ed io inizio a costruire il mio paradiso di fiori di fuoco.
Figlio della spietatezza, trovo un varco per la saggezza. Fra lotte continue un guerriero varca la soglia, apprende a varcarla, il non-ordinario, Nagual figlio del conflitto,
Il vento del nord soffia pagine di Hagakure, poesia della guerra per un centro di gravità permanente. Nuovi sogni per deserti aridi, sfociano in pianti gelidi.
Nessuna emozione eppure nella spietatezza nasce anche il poeta, dalla battaglia contro la morte, la pace.
Sì ora sono rinato, fra il verde della nostra terra due cuori tornarono a battere con violenza quando mi rimisi in pari con l'armonia dei cieli perché io amo il sorriso di una donna e rinasco per ogni sua lacrima fra l'anima e il sole sette stelle sveglia durante il cammino per ritornare a me. Nel vuoto chiusi gli occhi; quando mi destai le nuvole scomparvero l'angelo mi trasse in salvo quella notte insegnami, mi innamorai delle lotte non conosco più la pace non la scorgo giacché anelo la libertà sono morto per aver trasgredito l'essenza sono rinato perché l'ho amata.
Mi hai donato nuova vita Mi hai umiliato e rialzato come facesti con Giobbe Sono tuo perché sei Tu il mio profondo, Sei Tu il mio prossimo, Sei Tu il mio cielo e io non posso che aspirare a Te Non basta una vita per conoscere l'Infinito Come potrei conoscere i Tuoi Segreti Sono cieco ai tuoi Occhi E nel mio vuoto mi chiedo, chi potrà mutare un tuo disegno? Ai bambini è concesso immaginare ed anche sognare ad occhi aperti in questo consiste il dono di una vita Io non posso far altro che definirmi un bambino perché su questo ho meditato perché così Gesù ha affermato mentre curavo un lebbroso Ora che interi eserciti si sono schierati contro di me salva i miei corpi bacia i fiori di loto dammi scampo da Adamo Scuoti il mio Eidos Signore degli Eserciti.
Notte di tempesta conobbi l'Oblio ma riuscii a risorgere dalla valle della dimenticanza Pochi minuti a gambe incrociate per richiamarti a me e addormentarmi in te
La sbornia è finita il mio male è andato
Tornerò spesso nel passato per sognare il futuro consapevole che tutto è nelle mani di Dio.
Con Rime distruggo ogni mio regime Prego per migliorare questo, il mio lavorare proteggo il mio giardino dipingo il mio destino Come Giacobbe sogno Scrivo è una scala verso il divino per ogni parola salgo un gradino.
Feci la fame per comprare decine di libri Feci la fame per rimpinzare mio Figlio È ghiotto di storie d'indiani & rivoluzionari Filosofie di altri reami come ascetiche dipendenze partenze ritorni da altri mondi amori meditabondi e ancora... poesie d'assenzio (libri a pendolo che tracciano sorrisi) Nel complesso i frutti sono: pensieri da Campi Elisi.
Pieno di mille perché pace, dammi pace fra mille cliché dimmi ora, parlami di me Domani è ora
sognatore indipendente la quiete per la mia gente insegnerò continuerò a parlare del Sé poiché Lo zelo per la tua casa mi consuma* apprenderò leggi da filosofi e Re
Sarò il mio faro Ricordami Io sò Conosco questa terra come i miei avi dai ricordi trasognati i miei occhi disegnano nuovi orizzonti.
Lei è la mia guida Lei è voce materna Lei è figlia degli Dèi Lei è tutti i miei sogni Lei è interprete del cosmo Lei è la mia Stella Lei è Consapevolezza
Profonda meditazione: uccello che farà nido nel mio cuore
Senza tempo, sena spazio, Parlami di capi tribù e sciamani illuminami su nomi indiani Voce di amori che rendono schiavi Insegnami lingue antiche mai dipartite Sinodo mia Beatrice.