Bacillo Il bacillo intraprendente Si dimostra un bel fetente Sta infestando ogni paese E noi qui a pagar le spese. Si diffondono gli appelli Quelli brutti e quelli belli, li fan tutti senza sosta per telefono e per posta, lo sciamano e lo scienziato il cugino del cognato, tutti hanno una ricetta per guarire in tutta fretta, l’erborista fa il decotto ed il cuoco un gran risotto il tuttologo più saggio ti riempie di coraggio, lo scrittore che ha viaggiato sa di certo come è stato che il contagio si è diffuso, e c’è chi, canta “ Caruso “ una cosa è da notare qui non ci si fa angosciare; vinceremo tutti quanti contro i microbi infettanti!
Distratto amore, nato dalla passione adulta del mio cuore, senza pensare e più volere distolto amore che di passione più non hai saputo sopravvivere quando sopravvivenza diventavi. Dimesso amore che mendica violento, il brivido supremo che libera dal peso di agonia. Dismesso amore che i passi hai rassegnato sulla ghiaia della spiaggia senza lasciare segni di passaggi. Dimenticato amore eppure hai resistito, al tempo, alla mia solitudine a un sorriso perché quel posto dove ti ho nascosto è un'anima più grande dei miei anni. Ricorderai con me gli istanti dei primi baci suoi, del suo imbarazzo. E riportando a terra questa vela di un'esistenza logora, smarrita ogni mattina mi condannerai a riscoprirti vivo e dolorante come non sei mai stato fino a ieri mai.
Questo cielo che c'è sa di noi due del respiro di anime che senza il destino che dai sono perse nel vento del nord guardami ancora così portami in alto con te no, non c'è una stagione quaggiù che con i fiori del blu questa febbre di te si porta via cambia in poesia, no.
Quanti cieli più in là io volerò solamente se resto con te con queste ali che hai che non sapranno mai la paura cos'è verso un tramonto che in due non teme pioggia e bugie solo un sole che resta lassù che non si arrenderà mai neanche quando tra noi sembrerà che tempo non c'è, no voglio volare sul mondo con te sempre con te sempre io te noi.
E allora vieni ancora primavera senza aspettare più nemmeno un'ora a mettere il profumo nella sera e far suonare i miei cristalli nell'aurora.
Rispecchiati negli occhi suoi di mare e dammi una conchiglia madreperla così che non la possa più lasciare e non pregare sempre per riaverla.
Saluta il suo risveglio con il sole e portale di rondini il ritorno circondala di petali di rose rosse e viole e intiepidisci il nascere del giorno.
Stammi vicino con un soffio lento senza violenza di tempeste nere adagia sui capelli suoi il tuo vento e dille che non ha più da temere.
Falle sentire la mia forza sulle spalle come un lenzuolo fatto di ricami che sa di pepe verde e di ginestre gialle ricordale ogni istante quanto io l'ami.
Leggera dolcezza di donna questa tua età che sulle gocce della pioggia si arrampica a fatica. Portala dentro la luce delle stelle dove si sente crescere il silenzio, dove alla luna si abbracciano le nuvole di sera dove si può coi sogni vivere dentro un sole di conchiglie.