Di fronte a Te si spoglia senza vergogna... la mia anima.
Che resta lì, a farsi guardare aspettando che Tu la veda fino a quando i tuoi occhi diventeranno pozzi in cui essa potrà specchiarsi e ritrovarsi in fondo a Te.
La sentirai tremare Allora, le cucirai addosso la tela delle vostre vite intrecciate Metterai bottoni di certezze che non sfuggono e sui bordi, merletti di sogni che svolazzano nell'infinito spazio.
Le tue calde mani saranno carezze di lana ed Essa... si sentirà al sicuro. Finalmente.
Chiusa, come dentro un'ostrica, c'è la perla rara della tua essenza.
Se soltanto riuscissi a vederla anche tu... rimarresti abbagliato dalla sua fulgida bellezza! E forse riusciresti a concedermi un po' più di tempo per visitare quel luogo segreto che risulta segnato soltanto nelle mappe di chi ha occhi che sanno vedere.
Per guardare basta un minuto. Per vedere, spesso, non è sufficiente una vita intera.
Ah! Ma io ti prometto che farò presto, perché ho già sbirciato dentro. Ma tu, regalami un po' del tuo tempo. Tempo, solo tempo... che da tuo, diventerà nostro.
Non sempre è necessario capire. A volte le risposte rimangono silenti nel caldo nido delle emozioni sconvolgenti che ci vengono date...
Sarebbe sufficiente leggere le risposte lì dentro respirandole piano senza svegliarle. Distillandole goccia a goccia da quegli occhi che ci stanno parlando...
Su, vieni... dammi la mano! Saliamo questa scala, fatta di arcobaleno. Ci porterà dritti alla nostra dimora. Nuvola di cotone ci accoglie; coperta di cielo ci scalda; Quante volte mi hai fatto mangiare la luce della luna, affinché potessi vedere i tuoi occhi parlarmi? Ogni notte ci incontriamo lì. Lì, dove le parole farebbero troppo baccano. Lì, dove tu mi capisci e ti senti sereno. Lì, dove i tuoni amplificano i battiti dei nostri cuori. Lì, dove io so da dove proviene quella brezza leggera. Orchidea selvaggia... dalle tue labbra nasce una melodia: Melodia delle stelle cadenti. Non credo in tutto Non credo a tutto Ma credo in te... Aspettami ai piedi dell'arcobaleno e ti porterò lassù, ancora una volta. Aspettami! Non farò tardi...
Tocco forte e deciso di mani; lenti massaggi sulla pelle, che presto diventa ardente. "Fammi sognare!" Mi stringi, fino a farmi confondere col profumo di te. Bocca che conosce, che brucia, che assaggia. Gusto di ciliegie mature. Cerniera che stride. Schegge di passione, colpiscono in pieno. Tutta la notte, senza stancarsi. Sospiri intrecciati, a formare una fune, unica via di scampo da questa prigione. Vibrazione dei sensi. Ruggito dei corpi. Ci sbraniamo d'Amore, come belve feroci. E mi guardi, mentre lentamente... scivoli in me. Ora... non ci distinguiamo più.
Calore... di mani che si sfiorano, si accarezzano, si intrecciano, ad occhi chiusi. Quasi a voler amplificare le sensazioni, le emozioni...
Battiti del cuore in progressiva accelerazione, fino a divenire, nel cuore della notte, l'unico suono percepibile.
Il tempo si ferma, il mondo si eclissa, in rispettoso silenzio. Solo noi due e le nostre mani. Sospiri a lungo repressi, sangue che ribolle furiosamente nelle vene, corpi che ardono di passione.
Pensiero e ragione, annientati da un unico, immenso e implacabile desiderio...
La cena? Ci penso io! Nuvole rosa, sulle quali sedersi Un lembo di cielo, come tovaglia La luce degli occhi, per creare l'atmosfera
Spicchi di luna, guarniti con schegge d'aurora e conditi con succo d'amore Una spolverata di stelle e... buon appetito! Mentre le note del cuore si diffondono nell'aria... si consumerà un ottimo piatto... "ar-dente"!
È terribile sentire l'assenza della presenza. È come vivere accanto ad un fantasma. Sentirne il fiato sul collo, che ti mette brividi nel corpo e gelo nel cuore. Un'anima dannata, che ti appare all'improvviso. Pochi attimi, rubati all'eternità. Il dissolversi di un'immagine che, forse, non hai nemmeno realmente veduto... Nessuna certezza. Nessun calore. Nessuno (veramente) accanto a te. Le stanze del tuo freddo castello gridano, in un vuoto silenzio. Nessuno risponde. Nemmeno tu puoi sentire. Perché sei già morto. Morto dentro.