Ascoltando "Arabesque n. 1" di Debussy: accarezzo il tuo corpo le tue morbide forme i tuoi fianchi i tuoi seni il tuo viso le tue labbra. Ti bacio dolcemente... ti lasci andare un abbraccio su una lacrima nel mio prezioso infinito amore...
Un piccolo particolare inebriante racchiudono le tue armoniose labbra. Una debole carezza sui mie occhi per una dolce smorfia nel mio cuore. Fuggi da me mio bellissimo cigno il tuo amore è lì... lontano da me.
A fatica sono entrati ma di certo li ho domati. Sul soffice percorso il cavallo tra le noci. Tra le foglie umide con i piedi pesanti. Una quercia davanti al sole una chiesa dietro al colle. Tocco le tue mani in un luogo segreto. Il rio la bagna e il tempo la erosa. Un ape a terra curiosa in cerca dei suoi ricordi. Un ritorno alle origini verso la porta dei sorrisi. La mano nei legumi il contatto con la natura. Un po' di erba medica per la nostalgia. Un po' di fieno per la terra mia. Una carezza e un bacio per te dolce...
Lume e sorgente accarezzi i miei occhi nutri il bisogno mio ferma lì insieme a quest'aria accresci fuoco e speranza Timida negli occhi insicura nel sorriso guardi laggiù dentro l'incerto Ti volti e mi guardi Addio al color del mattino Addio al suon del divino Torna a coglier quel sorriso che tanto bello fu ferma quest'aria che avvolge l'essenza lascia che si posi e pian piano entri i tuoi occhi sono lì caldi ad aspettar il tuo immenso e il tuo calor la mia timidezza e la tua voce Su di te ho visto tutto quello che è in me tutta l'emozione che c'è in te.