in Poesie (Poesie personali)
Notturno
Mille farfalle azzurre
mi volano attorno
silenti
ed
eterne
come per ricordarmi
la mia solitudine,
immerso io, molle
carne
in mezzo a loro,
adorne vestali di
un sogno del sole.
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Mille farfalle azzurre
mi volano attorno
silenti
ed
eterne
come per ricordarmi
la mia solitudine,
immerso io, molle
carne
in mezzo a loro,
adorne vestali di
un sogno del sole.
Mi sento io, come
il cosmo stamane
e tu
una stella.
Donna dalla pelle del colore del sale
ti abbraccio per sempre
ma tu nana bianca preferisci
la morte siderea pur di non
farti toccare da me
cosmo vuoto da ogni luce
e da ogni calore.
Ci sarà un giorno in cui
smetterò di espandermi
e comincerà la morte lunga
una vita
e poi mi contrarrò
e poi rinascerò
ma sempre senza di te
piccola stella di marmo dagli occhi bruni.
E mi inginocchio di nuovo
Sui cocci di vetro
Esuli marinai di una nave
Di tanti anni fa, caduta
Marcia,
nel mare nero di troppi ricordi taglienti.
Cariddi, avrai il coraggio di
Risparmiarmi?
Domani,
sarò luce e sarò vento
e vivrò nel pensiero
cento lune in cento attimi.
Sul far del mattino ascenderò alle stelle,
e Dio mi chiederà
se ricordo,
il segreto della felicità
ed io gli risponderò:
"chiedilo al tuo cuore."
Ma io sarò il cuore di Dio
e Dio lo chiederà a me
ma il suo cuore sarà troppo occupato
ad amare.
Dio non avrà mai la sua risposta.
All'ora del sole più alto, cadrò nell'abisso,
e allora il diavolo mi chiederà
il segreto della malinconia
ed io gli risponderò:
"chiedilo ai tuoi occhi."
Ma io sarò gli occhi del diavolo
e il diavolo lo chiederà a me
ma i suoi occhi saranno troppo occupati
ad odiare.
Nemmeno il diavolo avrà mai la sua risposta.
Al crepuscolo sarò uomo,
e l'uomo mi chiederà,
in fine
il segreto della vita
ed io gli risponderò:
"chiedilo al tuo domani".
Ma sarò io il domani dell'uomo
e l'uomo lo chiederà a me
ma il suo domani parla una lingua futura.
L'uomo dovrà aspettare
ancora
qualche ora.
Sarete la sera e la mattina,
fratelli.
Di luce e teneri germogli
sarete coperti,
con grazia e saggezza
farete vestimento.
Sarete felici
infine
all'ora del vespro e della luna.
Il viaggio
compagni,
Il viaggio
comincia da qui.
Intonate le lodi all'uomo furente.
Che si concede alla guerra
nell'attesa delle case dei padri.
Nei loro templi li avete visti
crollare privi di forze.
Ma come il germoglio più sottile
l'uomo è rinato fiero e fragile,
unico vero erede del mondo.
Intonate le lodi al Bosco
e alla terra tutta
e alle creature della cui lingua
soli
siete uditori.
E come le fronde del compagno
si tingono di rosso e di ocra
per pegno e saluto
ricordate fratelli che per loro il
tempo significa ancora vecchiaia.
Lasciate loro Primavera ed Autunno.
Intonate infine le lodi al viaggio
che vi sia propizio il maestrale
e che l'Astro vi illumini sempre
le spalle e che solo la vosta ombra
vi preceda nella via che conduce
al mare.
Salutate il vecchio mondo,
con la grazia e la saggezza con cui
fate vestimento.
Voi eterni e sempreverdi
figli delle stelle.
Fratello di miseria e finta umanità
che ti succede?
Dov'è la perversione di te e me abbracciati assieme
accaldati
Dove è il tuo sapere, il tuo occhio eterno
il tuo sale?
Tu che vivi e passi e vivi servo di me
solo di me ed io servo di
te e del tuo anfratto umido dove io racchiudo
i miei sogni
tu che bruci come brucia il sole e la terra
acida dove crescono i miei
fiori
tu che sei la donna che amo per vizio
quella che amo per virtù e quella che amo per carità
tu che sei me ed io che mi specchio dentro i tuoi denti
quando mi azzanni e mi trascini con te
dentro di te.
Ti guardo
tu non mi vedi
il tua sguardo passa attraverso di me come
il vento
attraverso un velo di seta
se tu solo sapessi un nulla di ciò che provo per te
ne moriresti
un sorriso
e poi sei già al dilà della soglia dei miei sogni
se solo tu sapessi davvero
Nel mio sguardo non c'è malizia
ne
silenzio
ma solo il suono del mio cuore che
mi distrugge
la testa
e i miei occhi
che vedono te
passare
come il vento attraverso un velo
di seta.
Montagne
i saggi di un mondo antico
gli ultimi riamasti
adorano a volte, per vezzo, vestirsi di luce
e anime
Credo che sia la neve
la fine
anime di milioni di cuori
intrappolati in dolci cristalli
eterni
almeno finché non sorge il sole.
E quando saggi e morti si incontrano
silenzio
non i vivi, non loro posso udire
capire
il mio viaggiare mi conduce qui
a pochi passi da casa mia
e dall'eternita
anche se l'ombra dei vecchi signori del mondo
mi copre e veste di calma
i loro guardiani
indugiano come da quando esiste la terra
armature di legno e vetro
milioni di lance puntate al cielo che gridano
"Fino all'alba!"
"Fino a quando sorge il sole!"
Nessun dove o perché, ora
solo la quiete di una morte infinita
priva di quel male che mi ha sempre distinto dalle mia razza
Quello di pensare.
Se piangi
Se ridi
E quando poi t'accorgi
che il tuo cuore non respira più
allora sai che quell'esasperata intimità con te stesso
Sta nascendo e
Nascondendo la tua faccia nel cuscino
Piangi
Ami
Non ti interessa come ti chiami, come si chiami
Ami e vivi
Questo ti basta e se serve
Te lo fai bastare
Come un solo colpo basta
ad un buon soldato.