Poesie di Carlo Peparello

IT Manager, nato lunedì 22 luglio 1974 a Roma
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Proverbi e in Diario.

Scritta da: Carlo Peparello

Scorcio di ferro

Ricordo quell'ombra sotto il ponte
odore di ferro, di acqua vecchia
di lacrime asciugate
Quello scorcio appassito
all'epoca ci camminavo sotto e sopra
a volte di fretta
spinto da ragioni puerili e da scarni motivi
altre volte contemplando i miei passi
su quella stessa strada
che tanti hanno percorso
ballerine dai piedi gonfi
sbevazzoni senza casa ne anima
gangster pronti all'atto estremo
Era un pezzo di mondo senz'arte eppure...
Anche lì si respirava una poesia senza firma
Era un luogo ora immortalato come retrò
Non tornerà più
Mai i miei occhi vedranno più la verità
Il ponte c'è ancora. Il ponte c'è ancora...
Carlo Peparello
Composta domenica 10 ottobre 2010
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    Scritta da: Carlo Peparello

    Marea

    È un mare che non ti bagna i piedi
    Ti sospinge senza brezza
    Coralli di memoria tra spume e riflessi
    Assorbe tramonti e albeggi lontani
    Richiama terre mai conosciute
    Orizzonti forse immaginati
    dimensione dove sperimentare
    rischiare
    scottarti
    avvilirti
    esaltarti e scoprire lezioni
    esperienze
    botte
    traguardi e infine la saggezza del dopo.
    Carlo Peparello
    Composta martedì 7 settembre 2010
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      Scritta da: Carlo Peparello

      Burocrates

      Non cedere a lusinghe tu che vuoi libertà
      ti offriranno tirannia mascherata da opportunità
      sottomissione camuffata da rispetto
      paraocchi in nome dell'intelletto
      Omertà gratuita in nome delle gerarchie
      potere di carta mangiato da profumate arpie
      Demoni in gessato col sorriso stampato
      Puttane con lode dal cuore malato
      mandrie di facce di cera che dispensano gloria
      tribù senza sogni mai paghi di arida boria
      Scalano teste, generazioni e scale sociali
      lasciando per loro sbiaditi desideri irreali
      voraci animali abituati al copione
      a nascondere zanne e incitare l'oratore
      Eleggi te stesso come tuo Re e non abdicare
      non sarai padrone di niente ma te ne potrai vantare.
      Carlo Peparello
      Composta sabato 4 settembre 2010
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        Scritta da: Carlo Peparello

        Non tornerà

        Come l'immagine sbiadita di una vecchia foto
        corrosa dal tempo non discerno che il volto
        Immortalato il gesto noncurante
        di una mamma che abbraccia l'infante
        Erano fili di perle levigate da gioie fugaci
        Nostalgie che incidono ricordi mordaci
        che non muoiono con le lune morenti
        creandosi lo spazio in questi lenti momenti
        La memoria è figlia di ciò che non tornerà
        ti risveglia dall'insana paura di ciò che avverrà
        Non è il vile che rimpiange il passato
        ma chi spera che il domani si tinga di ciò che è stato.
        Carlo Peparello
        Composta mercoledì 18 agosto 2010
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          Scritta da: Carlo Peparello

          Rimani te stesso

          Non cambiare se qualcuno te lo chiede
          Evolvi tutto te stesso per appagamento
          non per compiacenza
          Non esitare solo perché gli altri arretrano
          Compi i tuoi passi anche col vento contrario
          Non giudicarti con severità dopo una critica
          I giudizi altrui sono sempre viziati
          Non snaturare il tuo modo di essere
          Chi non ti comprende ha le sue colpe
          Il mondo non è pronto per la verità
          La gente non è abituata al confronto
          La vita non regala premi alla sincerità
          Si ama il cibo genuino ma non le persone
          Il mondo demolisce l'estraneo
          Scansa il diverso
          Relega nell'indifferenza ciò che vorrebbe diventare
          Gli esempi non vanno più di moda.
          Carlo Peparello
          Composta mercoledì 18 agosto 2010
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            Scritta da: Carlo Peparello

            Luoghi

            Posso anche dire di essere ben sveglio
            ma il mio non è torpore, ne catalessi.
            È sogno perpetuo nel quale io sono
            e tutto è familiare e sempre nuovo
            Non occorrono pareti perché qui
            nessuno entra e nessuno bussa
            Non serve il vento per trasportare vita e sussurri
            ma onirici richiami ad un desiderio senza verbo
            È chiudendo gli occhi che si vede il tutto
            Nel buio delle palpebre serrate
            l'idea compie il suo percorso
            È egoistica voglia di cullarsi tra le proprie braccia
            Invitare chi no sa di far parte del tuo immaginario
            Sperare che tutto rimanga vacuo e ingannevole
            come spesso sono i sogni destinati a morire.
            Carlo Peparello
            Composta sabato 31 luglio 2010
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              Scritta da: Carlo Peparello

              Fuoco

              Vorrei bruciare i miei pensieri
              Vedere se purifica o distrugge
              Rimestare tra le ceneri
              e scoprire se ne rimane il senso
              Ricordi e sensazioni
              rimasugli di percezioni
              La mente elabora e dissolve
              E non rimane traccia alcuna
              Forse una sindone onirica
              Un'impronta in un tempo non più tuo.
              Carlo Peparello
              Composta domenica 18 luglio 2010
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                Scritta da: Carlo Peparello

                Memento solitudo

                Non rammento altri paesaggi dimenticati come questo
                mesto deserto asfaltato al di là del ponte sospeso
                Radura spoglia e disadorna piantonata dal cartello gasolio
                Ficco le mani in tasca e passeggio in un vuoto immaginario
                Scandisco con le suole un coro di echi mal diretti
                Ho bisogno di fumare, mentre penso e mi disperdo
                Non sò quale strana alchimia mi infonda calore
                Il cielo è adorno di brulla e grigia veste
                l'aria rappresa e immobile come se nulla dovesse più respirare
                Fugaci visioni di ferro che passano caleindoscopiche e astratte
                Il ponte di ferro che taglia le ombre e gli orizzonti ripetuti
                Eppure mi sorprendo ad amare quell'oasi di smarrimento
                i suoi confini abbattuti mi cingono come braccia materne
                e parlo cordialmente con l'anima che ospito senza pegno
                e ancora una volta la solitudine e lo spazio sono i giusti ingredienti
                per evirare la reticenza intima e dare il verbo ai miei pensieri.
                Carlo Peparello
                Composta mercoledì 2 giugno 2010
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                  Scritta da: Carlo Peparello

                  C'est la vie

                  Non badare alle virgole
                  non sforzarti di essere amabile
                  Non contare sulle illusioni
                  Rimanda indietro consigli e sermoni
                  Sbaglia con convinzione
                  impara la lezione
                  Dispensa umiltà mista a pazzia
                  la saggezza è nulla senza azzardo
                  si impara ascoltando
                  si vive cantando
                  si cresce sbagliando
                  si muore pregando
                  c'è tanto lavoro da evitare
                  e molto da costruire
                  l'aspirazione tiene a galla la barca
                  il vento dell'arte che l'anima ti marca
                  Insegui sereno la tua completezza
                  che sia concreta o fatta di pezza
                  Se ti senti appagato nulla è precluso
                  è la legge del libero recluso.
                  Carlo Peparello
                  Composta martedì 25 maggio 2010
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                    Scritta da: Carlo Peparello

                    A mezz'aria

                    Ci si sveglia consapevoli che esiste
                    Si chiudono gli occhi col rimpianto
                    Un altro giorno speso a cercarla
                    Un nuovo domani di buoni propositi
                    Eppure esiste quell'anima lontana
                    Da qualche parte fa la fortuna di chi incrocia
                    Senza saperlo impollina di grazia il mondo intero
                    Battezza col sorriso più vergine ogni angolo di buio
                    Poi eccola venirti incontro, dapprima un'ombra o un'aura
                    Riesci a focalizzarla con l'anima e non credi esista davvero
                    Poi ti parla, ne percepisci il valore e la spontaneità
                    i preziosismi naturali di chi non ostenta
                    e ti chiedi se in fondo meriti il suo tempo
                    Avido e incosciente divori la sua luce e femminilità
                    e poco importa il perché o il per come
                    Benedici l'attimo che ti ha congiunto a lei
                    ... pregando che non sia l'ultimo.
                    Carlo Peparello
                    Composta venerdì 30 aprile 2010
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