Scritta da: daffy86
Non ho nessuna notizia da Dio,
non un laccio delle sue scarpe,
non un suo vestito,
non conosco le sue mani,
Né conosco i suoi piedi.
Nelle sue scarpe invisibili ci sono i piedi
di chi non sente, di chi non vede, di chi è solo,
il suo vestito è tante persone,
le sue mani tanti colori,
il suo nome amore.
Non ho nessuna notizia da Dio,
perché non conosco la sua faccia,
non frequento i suoi amici,
non conosco la sua famiglia,
forse sono io quando guardo alla terra
e scopro le meraviglie
del mondo e il mistero della vita.
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    Scritta da: daffy86

    Straniera

    Straniera, sono diventata.
    Straniera nel tuo mondo color Oro.
    Straniera fra le tue braccia e nel
    Tuo letto.
    Fra le lenzuola bianche l'Ombra dei tuoi pensieri,
    stranieri alle mie orecchie,
    come stranieri sono i tuoi gesti.
    Straniera,
    straniera è la luce del sole,
    che attraversa le finestre di questa stanza.
    Straniere sono le mie mani fredde,
    come le tue mani calde.
    Incontrarsi per caso,
    chiedersi un bacio per caso.
    Sempre di sfuggita,
    gli occhi si son cercati,
    ma nel tempo,
    stranieri sono diventati.
    Resta un pensiero,
    un'immagine, un ricordo
    che straniero passa fra la testa ed il cuore.
    Chi sei?
    Chi eri?
    Straniero sei diventato,
    oggi più di ieri.
    Daria Forlenza
    Composta mercoledì 16 novembre 2011
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      Scritta da: daffy86

      Il pagliaccio delle stelle

      Mi abbracci così,
      mi tieni stretta fra un braccio e la pancia.
      Il tuo respiro è forte,
      la tua mano calda.
      Non sembri tu,
      non sembri l'uomo che conosco.
      Sei un pagliaccio,
      buffo, alto, dai capelli scuri.
      Dov'è il tuo naso rosso?
      Dove sono i tuoi calzoni verdi e le tue bretelle?
      T'immagino sospeso nello spazio,
      fra una stella e la luna, disegnare nel cielo nuvole divertenti.
      I tuoi occhi, i tuoi sorrisi, i tuoi baffi pungenti,
      dove sono andati?
      Adesso, sei tu ad avere la vestaglia bianca e poche parole fra la pelle e l'anima.
      I tuoi sogni si sono affievoliti,
      i tuoi bambini ti stanno aspettando, pagliaccio,
      ma i tuoi piedi non ballano più.
      Tra le stelle e la luna,
      i tuoi sorrisi brilleranno, pagliaccio!
      Buffo, buffo pagliaccio che di tristezza non conoscevi il volto
      Fin quando non si nascose tra le tue lenzuola.
      E mi abbracci e mi stringi e mi dici:
      "è ora di andare" ed io sono rimasta a guardare,
      i tuoi occhi verdi, i tuoi piedi magri, le tue mani grandi,
      fino a quando non si sono trasformati in un buffo pagliaccio immobile.
      Daria Forlenza
      Composta lunedì 5 dicembre 2011
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