Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)
Vivi Di Noi
Vivi di noi.
Sei
La verità che non ragiona.
Un Dio che pena
Nel cuore dell'uomo.
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Vivi di noi.
Sei
La verità che non ragiona.
Un Dio che pena
Nel cuore dell'uomo.
Armata di falce verrà
pronta a ingaggiar battaglia.
Altri forse avranno un gesto
di pietà:
fonde pensavano
fossero le radici.
E certo non sapevano
che celavo una continua
attesa d'andarmene.
Ama
saluta la gente
dona
perdona
ama ancora e saluta.
Dai la mano
aiuta
comprendi
dimentica
e ricorda solo il bene.
E del bene degli altri
godi e fai godere…
E vai, leggero dietro il vento
e il sole
e canta…
canta il sogno del mondo:
che tutti i paesi
si contendano
d'averti generato.
Non so come, non so dove, ma tutto
perdurerà: di vita in vita
e ancora da morte a vita
come onde sulle balze
di un fiume senza fine.
Tu e lui,
null'altro.
Lui
il Tu senza risposte.
Ancora un'alba sul mondo:
altra luce, un giorno
mai vissuto da nessuno,
ancora qualcuno è nato:
con occhi e mani
e sorride.
Era aperta solo al tuo occhio
quella Notte oscura:
e dunque perché non li uccidesti
avanti che uccidessero?
I grandi deliravano
In parate e uniformi
E noi non capivamo.
Aquile e svàstiche
e canti di morte
salmi e canti e benedizioni
di reggimenti col teschio
sui berretti neri
sulle camice nere
sui gagliardetti neri...
E discorsi fin o all'urlo
accanito delle folle d'Europa,
della saggia e civilissima
e cristiana Europa.
Così abbiamo tutti cantato
almeno una volta
i canti della morte.
L'inizio è sempre uguale:
"Nostra è la Ragione"! E poi,
l'esaltazione degli eroi.
Poi le medaglie
e le corone e i monumenti
e i momenti del silenzio
all'Altare della Patria.
Dio, cosa costano gli eroi!
Per favore, non rubatemi
la mia serenità.
E la gioia che nessun tempio
ti contiene,
o nessuna chiesa
t'incatena:
Cristo sparpagliato
per tutta la terra,
Dio vestito di umanità:
Cristo sei nell'ultimo di tutti
come nel più vero tabernacolo:
Cristo dei pubblicani,
delle osterie dei postriboli,
il tuo nome è colui
che-fiorisce-sotto-il-sole.
Ti sento, Verbo, risuonare dalle punte dei rami
dagli aghi dei pini dall'assordante
silenzio della grande pineta
- cattedrale che più ami - appena
velata di nebbia come
da diffusa nube d'incenso il tempio.
E i torturati
in grumi neri
inutilmente
urlano.