Non sono niente, solo un segreto, inesistente, nascosta in un dove, che nessuno conosce. Sono pura come sangue, trasparente come la luce, fugace come il calore, il contrasto in ogni colore. Sono invisibile, indescrivibile, come l'innocenza del peccatore sotto il segno dell'amore più forte di ogni ragione. Sono la delicatezza della seta che con un soffio avvolge l'anima, la leggerezza della fantasia, sono un'illusione, sono la magia. Sono la dolcezza di un desiderio, irresistibile, infantile e candido. Sono insicura, instabile come l'acqua, che scorre tra gli scogli della montagna. E come l'acqua riesco sciogliere anche le sostanze più rigide... sono una farfalla nell'inferno affascinante, miracolata, dannata. Incomprensibile bellezza dove si incontrano fuoco e acqua. Sono un pensiero, un sogno, una favola, la contraddizione in ogni regola, la voce in fondo all'anima, l'ultima immagine dell'ultima ora. Non sono niente, non ho un nome, ma è inconfondibile il mio sapore. Non sono niente da capire o scoprire. Sono la profondità, sono parte di te. Se un giorno me ne andrò non sarà più niente come era. Il mondo ti sembrerà vuoto, ti mancherà l'essenza della vita. Mi troverai soltanto nel riflesso del tuo sguardo, Dove non c'è niente. Niente che per un altro può significare ciò che significa per te.
Seduta allo specchio si preparava per la sera. Era bella, ancora giovane e una volta forse allegra. Capelli castani accarezzavano le sue spalle, Come le lacrime il dolce viso pallido e triste. Arrivava la notte per scoprire il sole. Lei come una farfalla volava nella luce, Ballando, sorridendo, con la vertigine, Sognava un altro mondo dentro di se. Gli occhi dell'uomo vedendola si illuminavano, Il suo corpo diventava il palco del crudo desiderio. Ma lei sapeva, ogni volta dopo questa tortura, La bellezza tormentata rimarrà sempre solo sua. La notte era passata, il locale si svuotava. Lei nella solitudine della camera chiudeva la porta. Il fuoco era spento, svanita la fantasia, Solo il dolore del passato la penetrava ancora. Tremava, seduta sola sulla stella dell'oscurità. Il suo credo era divorato dall'avidità. L'amicizia, l'amore dolce, l'affetto sincero Erano in quel mondo falsi ed a pagamento. Cerca di dimenticare che vive per il denaro solo, Ma la luce rossa lo ricorda ogni notte di nuovo. Una cosa sola è sua e la porta nel cuore vuoto, questa, che l'ha portata qui, e le ha rubato tutto, indossa allora con fiera amarezza l'unico tesoro, perché è sua, davvero solo la sua, la perversa e splendida bellezza. È questa che illumina lo sguardo morto, i suoi movimenti, le specchia la bocca, la mano, le specchia anche la lucida lama tagliente e il coperchio del sarcofago la nasconderà per sempre.
Mezza luna sul cielo oscuro, mezza luna ad un posto lontano. Un universo nascosto nel mondo, uno ci unisce, l'altro ci divide, in mezzo delle nostre vite.
Una stella cadente, un emozione, nostri mezzi cuori elementi della quarta dimensione, dove si ritrovano i nostri pensieri, dove crescono i sogni e desideri; dove con mezzo sorriso una mezza anima aspetta la notte della luna piena.