Ragazza di notte
Seduta allo specchio si preparava per la sera.
Era bella, ancora giovane e una volta forse allegra.
Capelli castani accarezzavano le sue spalle,
Come le lacrime il dolce viso pallido e triste.
Arrivava la notte per scoprire il sole.
Lei come una farfalla volava nella luce,
Ballando, sorridendo, con la vertigine,
Sognava un altro mondo dentro di se.
Gli occhi dell'uomo vedendola si illuminavano,
Il suo corpo diventava il palco del crudo desiderio.
Ma lei sapeva, ogni volta dopo questa tortura,
La bellezza tormentata rimarrà sempre solo sua.
La notte era passata, il locale si svuotava.
Lei nella solitudine della camera chiudeva la porta.
Il fuoco era spento, svanita la fantasia,
Solo il dolore del passato la penetrava ancora.
Tremava, seduta sola sulla stella dell'oscurità.
Il suo credo era divorato dall'avidità.
L'amicizia, l'amore dolce, l'affetto sincero
Erano in quel mondo falsi ed a pagamento.
Cerca di dimenticare che vive per il denaro solo,
Ma la luce rossa lo ricorda ogni notte di nuovo.
Una cosa sola è sua e la porta nel cuore vuoto,
questa, che l'ha portata qui, e le ha rubato tutto,
indossa allora con fiera amarezza l'unico tesoro,
perché è sua, davvero solo la sua,
la perversa e splendida bellezza.
È questa che illumina lo sguardo morto,
i suoi movimenti, le specchia la bocca, la mano,
le specchia anche la lucida lama tagliente
e il coperchio del sarcofago la nasconderà per sempre.
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