Le migliori poesie di Edgar Allan Poe

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Scritta da: Ombra Nella Notte

Il verme conquistatore

Guardate! È una serata di gala
In questi ultimi anni desolati!
Uno stuolo d'angeli alati!
Tra i veli e sommersi dal pianto,
A teatro siede a vedere
Un dramma di speranze e timori,
L'orchestra emette a tratti in sordina
La musica delle sfere.

Parodiando Iddio nel cielo, i mimi,
Sottovoce borbottano, sussurrano
E si gettano qua e là. Marionette
Soltanto che vengono e vanno
Al cenno di cose immense informi
E spostano gli scenari avanti e indietro
Scuotendo dalle loro ali di Condor
L'invisibile Affanno!

Un dramma così variegato, non temete,
Non sarà scordato!
Col suo Fantasma per sempre inseguito
Da una folla che mai non l'afferra,
In un cerchio che sempre ritorna
Nello stesso identico punto,
E molta Pazzia, e ancor più Peccato,
E Orrore animano la trama.

Ma guardate, tra la ridda dei mimi,
S'insinua una forma strisciante!
Una cosa rossosangue si snoda
Sbucando dalla scena deserta!
Si snoda! Si annoda! Tra spasmi mortali
Suo cibo diventano i mimi,
Singhiozzano i serafini ai denti del mostro
Di sangue rappreso imbevuti.

Spente, spente le luci, tutte spente!
E sopra ogni forma fremente,
Funebre sudario il sipario
Vien giù con fragor di tempesta,
E gli angeli pallidi esangui,
Levandosi, svelandosi, dicono
Che quella è la tragedia "L'Uomo",
E il Verme Conquistatore, l'eroe.
Edgar Allan Poe
Composta martedì 22 marzo 2011
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    Scritta da: sagea

    Annabel Lee

    It was many and many a year ago,
    In a kingdom by the sea,
    That a maiden there lived whom you may know
    By the name of Annabel Lee;
    And this maiden she lived with no other thought
    Than to love and be loved by me.

    I was a child and she was a child,
    In this kingdom by the sea:
    But we loved with a love that was more than love -
    I and my Annabel Lee;
    With a love that the winged seraphs of heaven
    Coveted her and me.

    And this was the reason that, long ago,
    In this kingdom by the sea,
    A wind blew out of a cloud, chilling
    My beautiful Annabel Lee;
    So that her high-born kinsmen came
    And bore her away from me,
    To shut her up in a sepulchre
    In this kingdom by the sea.

    The angels, not half so happy in heaven,
    Went envying her and me -
    Yes! that was the reason (as all men know,
    In this kingdom by the sea)
    That the wind came out of the cloud one night,
    Chilling and killing my Annabel Lee.

    But our love it was stronger by far than the love
    Of those who were older than we -
    Of many far wiser than we -
    And neither the angels in heaven above,
    Nor the demons down under the sea,
    Can ever dissever my soul from the soul
    Of the beautiful Annabel Lee;

    For the moon never beams without bringing me dreams
    Of the beautiful Annabel Lee;
    And the stars never rise but I feel the bright eyes
    Of the beautiful Annabel Lee;
    And so, all the night-tide, I lie down by the side
    Of my darling - my darling - my life and my bride,
    In the sepulchre there by the sea -
    In her tomb by the sounding sea.
    Edgar Allan Poe
    Composta venerdì 12 agosto 2011
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      I recessi ombrosi dove in sogno io vedo
      i più vaghi uccelli canori,
      son come labbra - e tutta la tua melodia
      di parole cui il labbro da forma. -
      I tuoi occhi, gemme nel cielo del cuore,
      desolati si posano allora,
      o Dio!, sulla mia mente funerea -
      luce di stelle su un nero drappo.

      Il tuo cuore - il tuo cuore! Mi ridesto
      e sospiro, e dormo per sognare
      di quella verità che l'oro non può mai comprare -
      e di quelle futilità che sempre può, invece.
      Edgar Allan Poe
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Solo

        Fanciullo, io già non ero
        come gli altri erano, né vedevo
        come gli altri vedevano. Mai
        derivai da una comune fonte
        le mie passioni - né mai,
        da quella stessa, i miei aspri affanni.
        Né il tripudio al mio cuore
        io ridestavo in accordo con altri.
        Tutto quello che amai, io l'amai da solo.
        Allora - in quell'età - nell'alba
        d'una procellosa vita - fu derivato
        da ogni più oscuro abisso di bene e male
        il mistero che ancora m'avvince -
        dai torrenti e dalle sorgenti -
        dalla rossa roccia dei monti -
        dal sole che d'intorno mi ruotava
        nelle sue dorate tinte autunnali -
        dal celeste baleno
        che daccano mi guizzava -
        dal tuono e dalla tempesta -
        e dalla nuvola che forma assumeva
        (mentre era azzurro tutto l'altro cielo)
        d'un demone alla mia vista -.
        Edgar Allan Poe
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Una Valentina

          È scritta questa rima per colei i cui occhi
          lucenti ed espressivi come i gemelli di Leda,
          troveranno il suo stesso dolce nome annidato
          sulla pagina, celato ad ogni lettore.
          Osservate i versi attentamente! Vi è in essi
          un tesoro divino - un talismano - un amuleto -
          che si deve portare sul cuore. Osservate poi
          il metro - le parole - le sillabe!
          Nulla si tralasci, o sarà vana la fatica!
          E non v'è, nondimeno, nessun nodo gordiano
          che senza una spada non potreste disciogliere,
          se solo n'afferraste il soggetto.
          Tracciate sul foglio, scrutate da occhi
          in cui l'anima balena, s'ascondono, perdute,
          tre parole eloquenti, spesso dette e spesso udite
          da un poeta a un poeta - e d'un poeta è anche il nome.
          Le sue lettere, benché ingannino, ovviamente,
          come il Cavalier Pinto - Mendez Ferdinando -
          sono, invece, sinonimo del Vero. - Ora basta!
          Pur facendo del vostro meglio, non sciogliereste l'indovinello.
          Edgar Allan Poe
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            Scritta da: Phantastica
            Coloro che sognano di giorno sono consapevoli di molte cose che sfuggono a coloro che sognano solo di notte.
            Nelle loro visioni grigie captano sprazzi d'eternità e tremano, svegliandosi, nello scoprire di essere giunti al limite del grande segreto.
            In un attimo, apprendono qualcosa del discernimento del bene e qualcosa più che la pura e semplice conoscenza del male.
            Edgar Allan Poe
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Romanza

              Romanza, che ami annuire e cantare
              col capo assonnato e le ali ripiegate,
              tra verdi fronde, quali agita
              nel suo fondo un ombroso lago,
              fu per me un variopinto pappagallo
              - oh, a me familiare uccello -
              che m'apprese a dir l'alfabeto
              e a balbettare le prime parole,
              quando nel bosco selvaggio io giacevo,
              fanciullo - dall'occhio sagace.

              Ma da un pezzo, del Condor gli eterni anni
              così scuotono il cielo stesso là in alto,
              con tumulto di tuoni mentre passano,
              che non ho io più tempo per oziose cure,
              mentre spio l'inquieto cielo.
              E quando un'ora con più lievi ali
              getta su di me le sue morbide piume,
              dissipar quel breve tempo con lira e rime
              (vietate cose! ) - delittuoso parrebbe al mio cuore:
              a meno che con le corde non vibri anch'esso.
              Edgar Allan Poe
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                Scritta da: Alice
                Fin dall'infanzia mai son stato
                come gli altri; mai ho visto
                come gli altri vedevano; non potevo avere
                le mie emozioni da una comune sorgente;
                ma il dolore mai dalla stessa fonte.
                Il mio cuore non potevo destare
                alla gioia con lo stesso tono di altri;
                tutto quel che ho amato, l'ho amato da solo.
                Poi, nella mia infanzia, alba
                d'una vita assai tormentata,
                si delineò da ogni profondità di bene e male
                il mistero che ancora mi avvolge:
                da torrente o da fonte,
                dal rosso dirupo di montagna,
                dal sole che mi volgeva intorno
                nei suoi dorati colori autunnali,
                dalla luce che nel cielo s'avvicinava
                nel suo passarmi vicino,
                da tuono e tempesta
                dalla nuvola che prese l'aspetto
                (limpido era l'altro cielo)
                d'un demone a miei occhi.
                Edgar Allan Poe
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