No te conoce el toro ni la higuera, ni caballos ni hormigas de tu casa. No te conoce el nino ni la tarde porque te has muerto para siempre. No te conoce el lomo de la piedra, ni el raso negro donde te destrozas. No te conoce tu recuerdo mudo porque te has muerto para siempre. El otono vendrà con caracolas, uva de niebla y montes agrupados, pero nadie querrà mirar tus ojos porque te has muerto para siempre. Porque te has muerto para siempre, como todos los muertos de la tierra, como todos los muertos que se olvidan en un montòn de perros agapados. No te conoce nadie. No. Pero yo te canto. Yo canto para luego tu perfil y tu gracia. La madurez insigne de tu conocimiento. Tu apetencia de muerte y el gusto de su boca. La tristeza que tuvo tu valiente alegrìa. Tardarà mucho tiempo en nacer, si es que nace, un andaluz tan claro, tan rico de aventura. Yo canto su elegancia con palabras que gimen y recuerdo una brisa triste por los olivos. Non ti conosce nè il toro nè il fico, nè i cavalli nè le formiche di casa tua. Non ti conosce il bambino nè la sera perché tu sei morto per sempre. Non ti conosce il dorso della pietra, nè il raso nero dove ti distruggi. Non ti conosce il tuo muto ricordo perché tu dei morto per sempre. Verrà l'autunno con le conchiglie, uva di nebbia e monti aggruppati, ma nessuno vorrà guardare i tuoi occhi perché tu sei morto per sempre. Perché tu sei morto per sempre, come tutti i morti della Terra, come tutti i morti che si scordano in un mucchio di cani spenti. Nessuno ti conosce. No. Ma io ti canto. Canto per dopo il tuo profilo e la tua grazia. La grande maturità della tua intelligenza. Il tuo appetito di morte e il gusto della sua bocca. La tristezza che ebbe la tua coraggiosa allegria. Tarderà molto a nascere, se nasce, un andaluso così puro, così ricco d'avventura. Canto la sua eleganza con parole che gemono, e ricordo una brezza triste negli ulivi.
Alberi, eravate frecce cadute dall'azzurro? Che terribili guerrieri vi scagliarono? Sono state le stelle?
Le vostre musiche vengono dall'anima degli uccelli, dagli occhi di Dio, da una perfetta passione. Alberi! Le vostre radici rozze si accorgeranno del mio cuore sotto terra?
Come son pesanti i giorni, A nessun fuoco posso riscaldarmi, non mi ride ormai nessun sole, tutto è vuoto, tutto è freddo e senza pietà, ed anche le care limpide stelle mi guardano senza conforto, da quando ho appreso nel mio cuore, che anche l'amore può morire.
Ci sono fioriture di rugiada sul mio sogno, e il mio cuore gira pieno di noia, come una giostra su cui la Morte porta i suoi bambini. Vorrei a questi alberi legare il tempo con una corda di notte nera e tingere poi del mio sangue le rive pallide dei ricordi! Quanti figli ha la Morte? Li ho tutti nel cuore!
Ho chiuso la mia finestra perché non voglio udire il pianto, ma dietro i grigi muri altro non s'ode che il pianto. Vi sono pochissimi angeli che cantano, pochissimi cani che abbaiano; mille violini entrano nella palma della mia mano. Ma il pianto è un cane immenso, il pianto è un angelo immenso, il pianto è un violino immenso, le lacrime imbavagliano il vento. E altro non s'ode che il pianto.
Pronunzio il tuo nome nelle notti scure, quando sorgono gli astri per bere dalla luna e dormono le frasche delle macchie occulte. E mi sento vuoto di musica e passione. Orologio pazzo che suona antiche ore morte. Pronunzio il tuo nome in questa notte scura, e il tuo nome risuona più lontano che mai. Più lontano di tutte le stelle e più dolente della dolce pioggia. T'amerò come allora qualche volta? Che colpa ha mai questo mio cuore? Se la nebbia svanisce, quale nuova passione mi attende? Sarà tranquilla e pura? Potessero le mie mani sfogliare la luna!
Oggi sento nel cuore un vago tremore di stelle, ma il mio sentiero si perde nell'anima della nebbia. La luce mi spezza le ali e il dolore della mia tristezza bagna i ricordi alla fonte dell'idea. Tutte le rose sono bianche, bianche come la mia pena, e non sono le rose bianche, perché ci ha nevicato sopra. Prima ci fu l'arcobaleno. Nevica anche sulla mia anima. La neve dell'anima ha fiocchi di baci e di scene che sono affondate nell'ombra o nella luce di chi le pensa. La neve cade dalle rose, ma quella dell'anima resta e l'artiglio degli anni ne fa un sudario. Si scioglierà la neve quando moriremo? O ci sarà altra neve e altre rose più perfette? Scenderà la pace su di noi come c'insegna Cristo? O non sarà mai possibile la soluzione del problema? E se l'amore c'inganna? Chi animerà la nostra vita se il crepuscolo ci sprofonda nella vera scienza del Bene che forse non esiste e del Male che batte vicino? Se la speranza si spegne e ricomincia Babele che torcia illuminerà le strade della Terra? Se l'azzurro è un sogno, che ne sarà dell'innocenza? Che ne sarà del cuore se l'Amore non ha frecce? Se la morte è la morte, che ne sarà dei poeti e delle cose addormentate che più nessuno ricorda? O sole della speranza! Acqua chiara! Luna nuova! Cuori dei bambini! Anime rudi delle pietre! Oggi sento nel cuore un vago tremore di stelle e tutte le rose sono bianche come la mia pena.