Cerco Normalità, non chiedo troppo eppur par voce strana, su questa Terra che abbraccia la follia e che vagheggia morte e schizofrenia.
Sulla luna perché mai la ragion volata è via? Così fu per Orlando, paladino di Francia che, per furor d'amore, perse lassù il senno.
Ma quale alato carro potrà mai trovar in fondo a quei mari senz'acqua la ragione che in un'ampolla si dimena e annaspa per ritornar indietro al nostro mondo?
Infausta e ingrata sorte toccò a te, Valeria, quella notte. Tu che ti chiami come la figlia mia, destinata fosti a ingiusta morte. Tu che dell'Italia sei l'orgoglio e il vanto, ricevi dalla nazione l'accorato compianto. Portasti il tuo conforto ed il tuo cuore dove han seminato odio e rancore. Tra gli angeli riposa, dolce creatura, e di lassù scongiura a noi il male e del demonio la presenza infame.
Se questi cristalli di ghiaccio potessi sciogliere al sole in rivoli di lacrime pure.
Se potessi cantare la gioia degli anni andati, che non seppi fermare e raccogliere frutti mai nati sulle sponde d'ieri e cambiare il volto alle cose, che marciscono intorno, imputridendo la vita.
Se potessi inventare sogni e tessere illusioni, non languirei come ora.
Ti conosco da sempre, dalle pieghe del tempo, bambina giocavo con le tue fantasie e t’amo tuttora.
Ignara, rimango a guardarti dormire fanciullo e accarezzo pensieri che l’amore germoglia, accarezzo ansie, gemiti, tormenti e tiepide attese, che il mio corpo dischiude.
In questo rifugio di gelo è calata la notte, scorre lucido e nero un ritaglio di cielo attraverso le mie giravolte.
Capovolto un coccio di tempo mi fissa da ieri, dalle pezze remote dei giorni, che giocavo leggera. E non so quale via seguire, dove andare, che fare...
La prigione è una libera scelta, la prigione dei sogni, che incasella speranze, che accantona ricordi.
Ed io, folle, che accetto la corsa, che m'attardo a sognare prigioni dorate e vele lontane.
Sento così forte, amo così forte questo disincantato amore, che trema e scuote, urla e geme, nelle notti e nei giorni, calpestando leggero folli illusioni.
E si veste di sempre, giocando, bambino, tra ironie e beffe e si nutre di niente.
Sento così forte, amo così forte questo disincantato amore, che si spoglia di menzogne, levandosi nel vento a misurare cieli, in un lampo di luce.