Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
In un mondo quasi buio oscurato da noi stessi
dove vita naturale è sommersa dai progressi
il pensar come eravamo
resta una visione vuota... un fotogramma di riflessi.
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In un mondo quasi buio oscurato da noi stessi
dove vita naturale è sommersa dai progressi
il pensar come eravamo
resta una visione vuota... un fotogramma di riflessi.
Come piccole barche di carta
lascio andare i miei sogni nel torrente della fantasia
luccicanti pensieri saettano e fuggono via
schiume dolci accarezzano i sassi
mentre scendono a valle i miei occhi
mentre l'anima danza... mentre il sogno è già melodia.
C'è una casa di riposo dove il vento passa spesso
una casa di riposo che non ospita persone
ma parole non più usate che di vivere però... non hanno smesso
sono fatte di giocosità infantile
di scordati girotondi di ginocchia un po' sbucciate delle grida in un cortile
sono fatte di rumore di silenzi... di fervore
mano a mano all'emozione la natura... la passione
di sospiri e di carezze
di colori che rinfrescano la mente
pronte ad arrivare al cuore al palpitar di tenerezze
basterebbe solamente...
C'è una casa di riposo che non ospita persone
ma parole colorate
ed il vento si diverte a miscelarle
ora il giallo insieme al verde ora il verde insieme al blu.
C'è una casa che strabocca di parole colorate
che non usiamo più.
Per esempio
se un bel giorno i miei pensieri si arrestassero di botto
e la luce della mente
si mettesse a rimbalzare come palla in una stanza
mentre immagini sfuocate impazzissero a mostrarsi con ritmata intermittenza.
Se le mani cominciassero a tremare indicando un punto vuoto
e le gambe portassero il mio corpo in altro lato
se il mio cuore si mettesse a dondolare dolcemente
come un'altalena posta in mezzo a un grande prato
non mi preoccuperei... sarei ancora innamorato.
Arginare il tuo corpo mentre il giorno si veste di sera
Sommergerti
In questo mare d'amore... in questa alta marea.
Sono incerti i nostri passi
mentre danzano nel ghiaccio della strada
nell'inverno che si mostra a muso duro
poi d'altronde è la stagione ma la cosa non ci aggrada.
Lunghe file di lamenti fanno a gara per saltar fuori dai denti
ma che freddo quanta neve quando arriva primavera
poi le grandi puttanate di quei soliti sapienti.
Sono incerti i nostri passi e ci muoviamo lentamente
ma del gelo che attanaglia i nostri cuori
nessuno dice niente.
Il volo... finalmente
dopo strapiombi di distanze che sanno intrappolar pensieri
sostituendo i vetri con robuste sbarre che ingannano la mente
il volo il nostro volo finalmente
in cieli colorati dove la tenerezza è permanente
dove gli sguardi... i nostri sguardi si assorbono completamente
il volo il nostro volo senza nuvole di fumo
danzando tra le correnti ascensionali... del nostro profumo.
Il volo questo nostro volo
in cieli colorati dove dimora... la dolcezza
dove per spiegar le ali... basta una tua carezza.
In questo grande libro dove tutti siamo autori
scriviamo giornalmente danzando con gli umori
mostrando i nostri lati le nostre sensazioni... i nostri cuori
in questo strano libro fatto di gente e vento
le pagine scorrono in fretta come i giorni... come il tempo
e quello che lasciamo scritto qui è un po' come una foto
la vana sensazione di aver fermato quel momento.
Riflessi intorno a noi si cibano di sguardi
di movimenti e gesta... di ombre vestite a festa
sanno scolpire creando immagini da definire
continuo è questo giro di riflessi visibili da qualsiasi posizione
riflessi nell'attimo... poi... l'immaginazione.
Amo il rosso del tramonto... ma mi perdo a non finire
nelle magiche miscele... quando è quasi l'imbrunire
come quando il giorno è stanco
e raccoglie i suoi colori per andare
quel momento è il cambiamento la ciclicità del tempo
ed è qui... che mi ritrovo a immaginare
sorridendo penso a me... quando sarò io quel giorno
e vestito di stanchezza colorata... dovrò andare.
Poi mi perdo a non finire... quando è quasi l'imbrunire.