Scritta da: Gaetano Toffali
in Poesie (Poesie personali)
Parole di te
La vita è breve
dammi i tuoi occhi
a riempirla di luce
che oggi vivo
e ricamo parole di te.
Composta mercoledì 8 giugno 2016
La vita è breve
dammi i tuoi occhi
a riempirla di luce
che oggi vivo
e ricamo parole di te.
Avessi una luna
Avrebbe i tuoi occhi
Leggero il profumo
i seni ai miei baci
Partendo lontano
Vorrebbe l'incanto
Lo zufolo triste
Che è già compagnia
Matassa di uomo
Che spreca se stesso
Sapessi un sorriso
Mi ci crederei.
Io sto con gli indiani
Le donne che sognano
E i bimbi nel cuore
Le armi di legno
I ventagli al sorriso
Il male al dolore
Io sto nella terra
Con luna compagna
E il vento nei fiori
La follia di pace
Il dubbio che unisce
Le mani a colori
Sto con chi perde
Le cose da nulla
Sto con chi piange
Di gioia a una culla.
La luce dei piccoli
È il faro del mondo
Le loro fole
Richiedono impegno
A capirle noi grandi
Che siamo senza fate
Senza più parole
Nel buio sussurrate
E segreti con lo sputo
Noi legati per la vita
Nei ghirigori silenti
Che danzano le dita
La paura sparisce
Quando non sei solo
E il mondo inchinato
Attende il tuo volo.
Sto bene con te
Veramente nel petto
Il battito ride
Quando parlo di te
Sto bene con te
Poggiata nel petto
Respiri dolcezza
Quando dormo con te
Sto bene con te
Che ami la vita
Miscuglio stupore
Che ami anche me
Sto bene sul serio
Sto bene di gioia
Sto bella alla vita
Quando sono con te.
Apri il cuore al respiro imponente
Dell'amore negato
Picchia duro contro il bastione pesante
Della paura al passato
Non vergognarti di te e di che vuoi amare
Senza ritegno alcuno
Vivere è l'impegno giocoso che non devi
Lasciare digiuno
Gli errori del passato
Danno fatica a rifare
Ma un cuore innamorato
Muore senza calore
La paura della fine
Lascia sgomenti al pensiero
Ma vivere è ripartire
Dagli errori e non da zero.
Ti ho baciato il sorriso
Ed è stata dolcezza
Le tue mani mi han detto
Te in ogni carezza
A dormire sul fianco
Siamo rimasti appesi
Come quando si ama
Da bambini indifesi
È il mattino ha donato
Li distesi nel letto
Un cerino di sole
Accoccolato nel petto.
Mi guardano
Leggeri i tuoi occhi
Ricordano
La calma del mare
Si scioglie
Lieve il mistero
nella tua profondità
Il riserbo di te
Il tremore del dono
Sono piccole pietre
Che sciabordano a riva
Hanno il lieve sentore
Di tempesta passata
Scialuppa indomita
Di vita sei tu.
Ghe el dialeto
A pensarghe
Che el me ciapa
Ogni tanto
Con la longa dolsesa
Del so ritmo paterno
L'è na parte de mi
Che la sa de butin
Una bici scasada
E 'na mora en la bocca
Po me incàso pensando
Che na cosa belesa
La diventa el moti'o
De farse da mona
Perché el me dialeto
L'ho sposà a l'italian
Mes'ia con l'inglese
Per tornarghe da sior.
Che l'è amarlo ben
Come parte de mì
Ma sensa sugarghe
E dirte su a ti
Che te si un butin
Con acento diverso
Che 'l vol ciapà aria
Per darghe i so' soni
Queli de tuti
I butini veri
Che de lingua e de rasa
Non mena pensieri
E per dirla da serio
Uso l'italian
Lega son stronzate
Ciamarme padan.
Non è solo il letto vuoto
Il tuo seno che non stringo
Il tremore del silenzio
Che racconta ancora noi
Non è solo che il mio petto
Non accoglie il tuo respiro
Che le gambe sono sole
Niente edera su di me
È l'assenza di tristezza
Che racconta la tua essenza
Il sapere che poi torni
A lasciarmi pettinare
Dentro gli occhi i tuoi capelli
Nelle mani i ghirigori
Quel toccarci sempre sempre
È già qui prima di te
Serata sospesa
Finestra socchiusa
Bastasse volerlo
Saresti già qui.