Scritta da: Germano Marcia
in Poesie (Poesie personali)
La fede dopo lo stupro
Non sono incline
come altra gente
a chiederti materiali,
nemmeno inginocchiato
a supplicare una
illusa promessa.
Rinnego tè come Dio
perché immobile sagoma,
menefreghista menzognere.
Vieni qui ora,
a distruggere il mio
diventato impuro corpo,
vieni e mostrarti,
finto salvatore.
Vano sarà il pregare,
vano sarà l'attuale,
ora che porto dentro di me il bastardo,
accoppiata come un cane
al cospetto della cenere.
Ti abbandonerò inutile Dio,
darò il mio corpo alla violenza
perche lo possa strappare dal suo corpo
struprandogli il cuore
a colpi di bastone.
Composta martedì 20 luglio 2010