Scritta da: Poetaadieta
in Poesie (Poesie personali)
Consumismo
Cammino in mezzo alla folla
e mi sorprendo pensare
quale sia la molla,
che la spinge a vagare.
Vagare per ogni dove
ed acquistare, dissennata,
prodotti senza prove
e mercanzia taroccata.
Sembra sia di vitale importanza
adorare il Dio del consumo
e tacitare la coscienza,
gettando l'obolo al pover'uomo.
Che progetto è mai questo,
che ci spinge ad apprezzare
non la gioia per il bel gesto,
ma la voglia di divorare.
Ingoiare, a tutti i costi,
ciò che il consumismo ci offre
e non soffermarci mai, onesti,
ad ascoltare chi soffre.
Anzi, la voce dei poveri
alla folla da fastidio;
le ricorda doveri
verso vite da martirio.
Ma non c'è tempo di fermarsi,
perché tutto bisogna osservare
e solo interessarsi
di ciò per cui val la pena vagare.
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