Afrika
Il mio cuore è arido,
assetato d'amore sconosciuto.
La mia schiena è piegata, dolorante,
sotto il peso della sofferenza.
I miei occhi sono spenti, alla
ricerca di una luce che non splenderà mai.
Le mie mani sono tremolanti, vane,
nel tentativo di stringere l'inafferrabile.
Le mie labbra sono serrate, incapaci
di emettere il lamento del dolore.
Le mie narici sono dilatate, ferite,
dal lezzo della tragedia odorata.
Le mie gambe sono esili, impotenti,
per proseguire nel cammino della vita.
Odo solo il lacerante silenzio
dell'annunciata morte.
Composta domenica 30 novembre 2003
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