Scritta da: Giulia Cantatore
in Poesie (Poesie personali)
-scruto, con respiro affannoso,
attendo l'attimo dimenticato.
A Voi, sconosciuti già incontrati,
ringhiosi e allegri,
pensanti e non pensanti,
dalla vostra fretta e brama d'emergere,
che resta?
Omologati in un sistema che vi rende schiavi della vostra stessa vita.
V'agitate energici in vista di qualcosa,
che mai porterete a compimento.
Voi, con le vostre ossute forme,
prigionieri della ragione,
nel carcere in cui credete d'essere liberi
accennate soltanto a qualche mesto sorriso.
Ed io
Di quel che osservo,
di quel penso e comprendo,
riesco a trarre solo un'amara verità.
-Tutti gli uomini tendono a diventare
Ciò che pretendono d'essere,
senza volgersi altrove,
senza cambiare le sorti.
Il loro sguardo è coperto di nebbia,
riflette solo torpore.
Sono Certezze che impallidiscono,
nel dolore che hanno dimenticato.
Ho la Morte davanti,
ma mi conforta e mi fa vivere.
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