Potrei dirti tante cose, parlarti delle rose dei gigli di campo, dei grilli e di cicale, potrei scrivere di sogni appena fatti, di quei lunghi silenzi spenti, ma non lo faccio. Ti parlerò del tempo e di quella saetta che squarcia l'inverno, di quel bagliore appena passato, dei sorrisi a fior di labbra, dei brividi a fior di pelle. Ti porterò un fiore appena cambio pelle, non appena farà la prima neve, quando indosserò il maglione di lana. Sarò attento ai segni del tempo, non mi troverà impreparato il vento, asciugherò le tue lacrime e i sogni troverò.
Tra i flutti le foglie, sul far del giorno è bello non pensare a niente, fermare la mente, distrarsi da tutti i concetti, guardare lontano e poi sedersi e non fiatare, tenersi per mano, guardarsi negli occhi soltanto. Dimmi se il tuo è amore puro o solo perdenza, senza l'ascolto del vento, se distrai la mente da concetti astratti, se cambi vestito quando chiedi di me. Perché il silenzio sovrasta le attese e ti porta lontano, ferma ogni magia e vola via. Tieni le mie mani, prendi la carezza che tanto ti manca e respira piano assorbi le mia essenza prime che venga il freddo.
A matina quann è priesto, quann o' sole nun se vede, sento ll'aria e primmavera, o' cardillo che già canta e me sceta a sti penziere, o' sole po cumpare è juorno pure pe chi nun tene niente.
Mille querce aspettano un raggio di sole per illuminare le loro chiome, il giorno sta andando alla deriva ed ecco che una nuvola appare, sembra zucchero filato.
Non posso contenere questa sensazione voglio provare un tuo bacio, un abbraccio, il calore e il sapore del vino lo starti vicino, vicino al tuo cuore nei pressi dell'orto.
E ti penso in questo preciso momento io ti penso mentre tu estranei il tuo corpo, rifiuta la mente il fluire dei sogni, l'abbraccio a distanza, mentre il ghiaccio si scioglie.
Mi distraggo un momento solo per saperti lontano, ma poi durante il giorno ti penso, e come se il pensarti fosse l'amarti, l'averti, i miei occhi non dicono il falso, sei bella.
Tutto mi riporta agli albori, al cammino a ritroso, all'essenza dell'esistenza, all'albero della vita. Camminiamo mano nella mano, come se non guardassimo altro che l'anima, perché risalta quando non vi è giogo, quando l'attimo presente è unione di corpi.