Poesie di Giuseppe Cutropia

Nato giovedì 18 gennaio 1979
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Scritta da: Giuseppe Cutropia

Come Una Rosa

La vidi lì, distesa.
Era bella, sì...
come una rosa dipinta di un rosso che riecheggiava passione,
intrecciata tra le sue spine che, a tratti,
la rendevano inaccessibile.

Era vestita di una femminilità che mi lasciò incapace di muovermi.
I miei sensi erano offuscati dall'inebriante profumo della sua pelle,
e in quell'istante il mio unico desiderio,
fu quello di posare su di lei il mio sguardo...
farlo scivolare sul suo corpo.
Adagiarlo dove avrei voluto far scorrere le mie labbra,
dove avrei voluto sfiorarla con quelle mie mani...
perdermi in luoghi inesplorati.

La guardai,
immaginando di poter unire i nostri cuori in quel cerchio che altro non era, che il nostro abbraccio.
Lei alzò lo sguardo,
ed io mi sentii perduto in quella trama di parole che lessi nei suoi occhi.

I suoi occhi...
mai desiderio fu dolcemente e
silenziosamente urlato al mio cuore.
Bramosa di essere amata,
e nella mia anima,
non restò altro che la voglia di poter morire tra le sue braccia.
Giuseppe Cutropia
Composta mercoledì 31 agosto 2016
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    Scritta da: Giuseppe Cutropia

    Il Mio Respiro

    Io?
    Innamorato dell'amore?
    Direi piuttosto che non lo conoscevo,
    e quando non conosci qualcosa
    ne sei attratto, incuriosito.
    E poi il mio cuore ha conosciuto il tuo.

    Cielo!
    Se solo riuscissi...
    se potessi accostare la tua bellezza,
    la tua dolcezza a qualcosa di tangibile,
    potrei dire che sei bella come l'aria che respiro.
    L'aria...
    l'unica cosa che posso sfiorare,
    e da cui posso farmi accarezzare,
    con tutto il corpo.

    Si,
    la tua bellezza è tale che tutto di me se ne inebria.
    Mani, occhi, bocca... cuore,
    fino a giungere alla mia anima.
    Nulla di me vorrebbe farne a meno.
    Si... come l'aria.

    Tu che per me sei amore.

    E quando ti succede,
    quando senti l'amore che ti tocca,
    sorrisi e lacrime... momenti indimenticabili e altri che magari vorresti dimenticare,
    tutto,
    finisce col divenire respiro per te.

    Vedi amore mio,
    Il tuo viso è sempre quello...
    ma le emozioni che mi dona ogni qual volta che il mio sguardo si posa su di esso,
    sono sempre diverse.

    L'amore...
    può essere tante cose.
    Ma io vorrei che fosse,
    no...
    per me è RESPIRO.
    Tu, lo sei.

    E semplicemente io,
    finisco con l'amarti.
    Giuseppe Cutropia
    Composta mercoledì 30 agosto 2017
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      Scritta da: Giuseppe Cutropia

      È difficile

      È difficile,
      nascondere una lacrima dietro
      un sorriso.
      E allora chiudi gli occhi per timore che qualcuno vi legga,
      che è il tuo cuore a piangere.

      È difficile,
      quando il corpo va avanti ma...
      è la tua anima a restare indietro.

      Lo è perdonare la vita,
      per aver privato il cuore di un sogno,
      dandogli in cambio... una maschera.

      È difficile,
      ascoltare il silenzio che ti parla
      delle tue emozioni,
      e lo fa senza alcuna pietà.
      Sopravvivere a giorni sempre uguali... vuoti,
      quando dentro ti arrendi,
      al quel nulla.

      È semplice sorridere,
      difficile è farlo con gli occhi,
      col cuore.

      E allora preghi il cielo di donarti tutta la sua pioggia.
      Così da poter celare quell'unica lacrima che il cuore...
      non sempre trattiene.

      È difficile dire alla vita,
      sono geloso di te.
      Perché ora,
      solo tu puoi gioire dei suoi sguardi...
      dei suoi sorrisi.

      È difficile dire a te... vita,
      che anch'io ne ho bisogno.
      Come tu trovi un senso nei tuoi tramonti, nel sorgere del sole...
      io lo trovo in Lei.
      Giuseppe Cutropia
      Composta sabato 26 agosto 2017
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        Scritta da: Giuseppe Cutropia

        Quell'attimo

        Quel giorno ti vidi,
        passeggiavi spensierata sulle
        rive di un lago che pareva tutto nostro, e il mio cuore lo chiamava già casa.
        C'eri tu...
        ed è così che mi sentivo, a casa.
        Il vento ti accarezza il viso, lasciando che i tuoi capelli danzassero su di esso.
        Quanto lo invidiai!!!
        Gli occhi tuoi brillavano...
        più del sole riflesso su quelle acque.

        Come avrei voluto catturare quel momento,
        solo per farne la mia eternità.
        Tu sorridevi,
        forse a me, chissà...
        ma che importa.
        Ogni piega del tuo viso era un dolce sorriso.
        Ed io me ne cibavo, estasiato e
        mai sazio.

        Quel giorno non ero semplicemente felice,
        quel giorno mi parve di poter abbracciare con lo sguardo lo splendore di mille tramonti,
        l'incanto di cieli stellati.

        E fu solo un istante!!!!
        Quando tu ti girasti verso me.

        Dunque non domandarti perché volli con tutta l'anima catturare quell'attimo,
        e lo feci, si...amor mio.
        È mio, tuo...nostro.

        Certi momenti sono unici,
        altri ne vivemmo dopo quello.
        Ma quel giorno...
        quell'attimo,
        quello fu come essere toccati dal
        primo raggio di sole.
        Quel piccolo sprazzo di luce che illumina la vita, e che ti fa sentire tutto il tepore e lo stupore della vita stessa.
        Dio mio...
        cosa hai fatto quel giorno agli occhi miei, al mio cuore.
        Giuseppe Cutropia
        Composta venerdì 25 agosto 2017
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          Scritta da: Giuseppe Cutropia

          Il poeta

          Difficile è il tuo intento, oh scrittore
          che chiamano poeta.
          Tu,
          che alla fine non sei né l'uno né l'altro.
          Tu che sei un semplice uomo che altro non fa, che ascoltare ciò che non può essere udito.

          Sgombri la mente da ogni pensiero,
          lasciando che ogni parola abbandoni le tue labbra inutili.
          La tua mano ignora ciò che scriverà,
          e attende tremante che il cuore si apra all'amore.
          Perché solo così le emozioni diverranno poesia e la poesia stessa... emozioni.
          Giuseppe Cutropia
          Composta venerdì 25 agosto 2017
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            Scritta da: Giuseppe Cutropia

            Genitori

            Voi siete coloro che mettete al mondo un'altra vita,
            che chiamate figli.
            Voi siete coloro che amano questi figli,
            cercando di guidarli... proteggerli.
            Voi siete un faro, verso il quale i figli si volgeranno quando la vita gliene darà motivo.
            Si... siete questo,
            una casa dove poter trovare una parola d'amore, sempre e comunque.

            Ma i figli...
            sono una vita a sé, e a loro volta amano.
            Cercando la loro strada,
            sbagliando o meno.
            Sono figli che nel loro intimo,
            si chiamano uomini.
            Inesperti marinai in questa vita...
            un mare che però, devono e
            vogliono affrontare.

            Una casa non deve essere fatta di mura che imprigionano,
            ma di finestre aperte sulla vita,
            sulle personali scelte.

            I figli,
            devono essere innanzitutto uomini,
            con la propria identità...
            con la propria vita da vivere.
            Le orme che lasciate voi genitori,
            devono essere una guida da poter vivere nella libertà di decidere, scegliere... amare.

            Le scelte di un genitore sono quelle di un individuo a sé,
            e i figli...
            i figli lo sono pure.

            Il senso di appartenenza,
            non deve divenire possessione.
            Giuseppe Cutropia
            Composta venerdì 25 agosto 2017
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              Scritta da: Giuseppe Cutropia

              Ti amo nel dolore

              Mi sono imbattuto in te...
              e devo dire,
              che nonostante la vita spesso
              sia fatta di molti rimpianti,
              tu non lo sei stata.

              E per te,
              per la prima volta ho scelto...
              deciso di ascoltare e vivere il mio cuore.
              Ed oggi mi rendo conto,
              che se non l'avessi fatto,
              il mio cuore ora non piangerebbe,
              soffocato da un dolore inconfessabile.
              Ma è proprio questo che mi fa comprendere quanto ti ho amata... quanto ti amo.

              E quale rimpianto può lentamente uccidere un uomo...
              se non quello di non aver amato,
              almeno una volta.
              Ma intendo AMARE.
              Quell'amore che non ti dà solo gioia,
              ma anche la tristezza di non poterlo fare.
              Che non ti dona solo sorrisi,
              ma anche tante lacrime.
              Quelle che ti soffocano anche l'anima,
              che ti fanno capire quanto qualcuno possa essere importante,
              in una maniera inesplicabile.

              Quell'amore...
              che ti dà la forza di amare
              anche quando sei in ginocchio.
              Perché farlo nel sereno è facile.
              Ma con te,
              ho realizzato che tu vali tutte le tempeste che la vita mi possa riservare.
              Ed è per tutto questo che oggi,
              posso dire di essere un uomo che ama,
              in tutto il suo dolore ma...
              che ti ama.
              E per tutto questo ti dico,
              Grazie.
              Giuseppe Cutropia
              Composta giovedì 24 agosto 2017
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                Scritta da: Giuseppe Cutropia

                I ricordi

                Dire cosa siano i ricordi...
                forse pensieri che ti passano per
                la testa, o chissà?
                Magari solo parti del passato che si mescolano al presente.
                E se fossero invece piccoli frammenti di un sogno?
                I pensieri in fin dei conti,
                sono solo figli della mente.
                I sogni no,
                quelli nascono dal cuore.

                E chi ama,
                chi ha amato sinceramente ed incondizionatamente, non pensa.
                Magari ricorda, si...
                ma non lo fa per non dimenticare.
                Perché troverà sempre traccia di quel sogno che ha vissuto o che, ardentemente,
                ha desiderato di poter vivere.

                Che dire di te...
                certamente non sei un pensiero.
                Forse un ricordo?
                So solo che ogni parte del mio cuore canta di te, scrive di te...
                Ama te.
                So solo che tu sei quello spazio così sottile,
                che unisce sogni e realtà.
                Un luogo che può esistere ed essere vissuto solo nel profondo del cuore,
                ed proprio lì che io ti vivo.
                Giuseppe Cutropia
                Composta giovedì 24 agosto 2017
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                  Scritta da: Giuseppe Cutropia

                  Labirinti del cuore

                  Ci siamo desiderati ancor prima che i nostri sguardi...
                  si perdessero.
                  Ci siamo incontrati in un luogo dove i nostri corpi non potevano sfiorarsi.
                  Ci siamo amati,
                  lì... nel cuore.
                  Rincorsi e persi.
                  Abbiamo vagato sperduti in un labirinto senza entrata,
                  e privo di qualsiasi uscita.
                  Tra la paura stessa di amarci e quella di non amarci.
                  Pareti alte fatte di sorrisi e lacrime.
                  Anime erranti.
                  Come dire quanto ti abbia amata,
                  quando persino i miei occhi precedevano le mie labbra.
                  Come non averti amata,
                  se una lacrima bagnava un mio sorriso.
                  In te...
                  ho vissuto me stesso.
                  Grato per la forza che mi davi,
                  ma pur sempre soggetto alle mie
                  insicurezze.
                  In te...
                  ho vissuto l'amore nella sua gioia,
                  ma anche nella sua tristezza.
                  Amandolo, si...
                  amando questo amore.
                  Senza mai fuggire le sue spine.
                  Come può un cuore apprezzare la luce di un'emozione,
                  se non ne vive anche l'ombra.
                  Si,
                  la paura di non poterla sentire,
                  o... di volerla sentire.
                  Quell'emozione che ti esplode dentro,
                  facendo perdere l'orientamento a qualsiasi ragione.
                  In te ho vissuto tutto questo.
                  Ho vissuto un "Noi" senza mai cercare me,
                  ma trovando sempre te.
                  In te ho apprezzato la bellezza della vita stessa,
                  ma ne ho conosciuto pure l'amarezza.
                  Potrei dire... si,
                  mi sono sentito semplicemente...
                  vivo.
                  Ma ho anche capito una cosa difficile da vivere col cuore.
                  Se vuoi amare,
                  a volte devi farlo in punta di piedi,
                  senza far rumore.
                  Essere presenti, ma...
                  una presenza che sia luce e mai ombra.
                  Ma ancor più importante,
                  con te ho vissuto la poesia di un
                  "ti amo".
                  Uno di quelli che ti toglie il respiro nel pronunciarlo,
                  ma che ti fa battere il cuore.
                  Giuseppe Cutropia
                  Composta mercoledì 23 agosto 2017
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