Le migliori poesie di Giuseppe Stracuzzi

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Sei nel mio cuore

Sei entrata coi raggi del tramonto
che lasciano guardarsi ad occhi nudi
come versi belli del mattino
quando l'alba gioiosa
tingeva di riflessi l'orizzonte.
Autunno nostalgico del cuore
ha aperto una strada asfaltata
dove sogni possono atterrare,
la notte mi conduce a cose grandi
che vanno oltreconfine di pensieri.
Amo l'amore,
le parole che sento nei tuoi versi
sono fiorite come primavera
ed invitano il cuore a germogliare,
ma incontrano piaghe sul cuscino
se rivolto i pensieri all'altro lato...
rimani sempre complice nei sogni
sei più bella immagine che adoro,
una storia d'amore,
sfoglio le notti piene di magia
dove la pelle nuda parla forte
sotto le vertigini del velo.
Giuseppe Stracuzzi
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    Il sentiero del cuore

    Il cuore ha un sentiero
    che passa attraverso
    la luce degli occhi,
    percepisce il profumo
    nascosto
    nel fondo blindato
    dove non arrivano
    le riflessioni,
    si lascia abbagliare
    da melodie di voci.
    Nel giardino
    d'autunno
    dove non nasce
    erba di domani
    poiché l'inverno spoglia
    le foglie di pensieri,
    i fiori della vita
    sentono più forte
    il desiderio
    prima di addormentarsi
    nei deserti
    di sogni senza sole.
    Giuseppe Stracuzzi
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      Natale

      Il cielo ha colore di perle
      sugli alberi aghi di ghiaccio
      scintillano luci dell'alba,
      lo sguardo pietoso diffonde
      scolpito dai segni del gelo
      la donna accostata ai carrelli.
      Silenziò tra fronde di abeti
      nel pallido giorno che filtra
      sul grande parcheggio,
      si sfalda nell'aria la neve,
      ondeggiano fiocchi smarriti,
      carezzano il viso e i capelli
      intrisi di lividi e neve,
      la donna accostata ai carrelli
      coperta di stracci
      ha voce pietosa che insiste,
      le mani imbottite di stracci,
      la gente che passa non vede
      le lacrime sotto la fronte.
      La gente che esce non sente
      la donna che dice: È Natale!
      Giuseppe Stracuzzi
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        Diatriba

        I miei versi sono candele accese
        al cuore dell'amore
        ferito nella lotta coi pensieri.
        La lotta, si è conclusa
        con la sconfitta di entrambi.
        I pensieri hanno smesso di pensare
        Ora chiusi nell'onda delle notti
        implorano con gli occhi spalancati
        qualche sonno pietoso che li copra.
        Il cuore ferito all'altra sponda
        su pavimento freddo
        coglie cocci di sogni frantumati
        nel reliquario delle cose care.
        Ora ciascuno guarda l'altro lato
        senza più forza di ricominciare.
        Perché mi ha fatto questo
        dice il cuore,
        chi ti ha dato il permesso
        di entrare nella mia stanza?
        hai rovinato i sogni,
        hai staccato dal cielo le mie stelle?
        Gli rispose il flusso di pensieri
        con un filo di voce, è colpa tua.
        Hai eluso le mie competenze
        ti sei permesso di tagliare i fili...
        e gli porse anatema di parole:
        Confuso tra rigagnoli d'amore
        senza riscontro di una tenerezza
        senza manco il chiarore della luna
        avrai paura a disegnare un cuore.
        Giuseppe Stracuzzi
        Composta giovedì 19 maggio 2016
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          La notte incombe

          Attesa senza attesa
          come un filo lento
          tra le dita,
          sul cuscino
          imbevuto di sonnolenza,
          vedo i lumi teneri
          cecati dal barbaglio,
          il sol coi raggi
          scorrazzar scintille
          sulle stille di pianto,
          l'onda che insiste
          sulla battigia tormentata...
          d'un tratto l'alba
          col chiaror dei raggi
          scioglie
          le fantasie del buio,
          mi richiama
          a galla nello stagno
          tra la moltitudine scolpita
          e lo sguardo pietroso
          della mummia.
          Giuseppe Stracuzzi
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            Libertà di amare

            Chiudo gli occhi
            leggo
            i tuoi pensieri
            sono baci
            vestiti di parole,
            chiudo a chiave
            il mondo
            ed esco fuori
            nel giardino di sogni
            dove amare
            si scioglie dagli impicci
            che pesano sugli anni
            strappa i chiodi
            che legano pensieri
            e indossa ali...
            O libertà di amare!
            La notte nuda,
            ed è magia di stelle
            fino al cuore.
            Giuseppe Stracuzzi
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              Le quattro stagioni

              Scioglie la primavera coi germogli
              il canto delle primule,
              cela l'estate crespe dell'autunno
              dove mille pensieri senza penna
              inginocchiati ai piedi dell'inverno
              sfogliano tra le pagine illuse
              le foglie imbalsamate.
              O questo libro!
              Questo romanzo sempre vecchio e nuovo
              delle quattro stagioni.
              O questo mare!
              Tra selvagge scogliere, rive, spruzzi
              incespica fruscio del mulinello
              con le onde cupe,
              frastagliati contesti, canti, voci
              spalma il navigatore sui marosi,
              dalle creste azzurre come altezze
              suonano i desideri
              muse, corone, allori
              come sospesi luccicanti inganni
              tentano come i pesci le lampare,
              cadono i sogni nelle valli fonde,
              schegge di fumo tra le righe insorte
              sospinge il vento i fogli
              verso l'ultimo punto...
              butta il vestito logoro non serve
              oltre il velo che incombe,
              nudo, che cosa, niente...
              vosco lettor sospeso
              alla parola "Fine" dell'Autore.
              Giuseppe Stracuzzi
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