Scritta da: Jutka Csakanyi

Sono una donna stupida

Sono una stupida, per di più una donna stupida
Sono la madre, la fertilità, la terra
La creatrice, procreatrice
Di quelli che ti dicono, puttana!

Intellettuali dotti, ridotti
Uomini dalle parole vanitose,
Untuose, suntuose, mostruose
Sono parole di uomini
Parole di questi tempi, di questi giorni
Parole usate ieri, vanno bene anche per domani
Il mondo è fatto sempre di contemporanei
Di scrittori, di filosofi, scienziati,
Poi ci sono i cantautori e i poeti!

Oh, sì i poeti!
Sono quelli che hanno gli animi mobili, nobili
Cadono in facile sublimazione,
Hanno le voci sommesse
Si commuovono dalle proprie parole,
Quando i loro versi sono,
Declamati, misurati, recitati, sviscerati,
Sono quelli che tengono i fogli nel cassetto
Che hanno un desiderio segreto,
Denudare l'anima Narcisa,
Senza provare alcuna vergogna

I poeti non scrivono per se stessi,
Ma per voi gente comune,
E se non avete capito niente
Perché sono versi concettuali
E io che sono una donna stupida
Ogni tanto scrivo dei versi.
Jutka Csakanyi
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Jutka Csakanyi
    Come un fiume in piena,
    Così i pensieri stravolgono
    L'argine della mia consapevolezza
    La saliva serve come colla
    Per attaccare ogni parola
    Viaggio nello spazio, coincido con il tempo
    Incontro un artista di strada e un nuovo amore
    Ma non ci sono eroi e modelli da plasmare
    Trovo la strada per una galassia lontana
    Osservo dall'alto una pianura desolata.
    Jutka Csakanyi
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Jutka Csakanyi

      Rimpianto

      Come un risveglio dalla penombra
      sfiorano i sentimenti,
      quelli veri
      il bene e il male
      sconfinano nell'anima
      ed escono rospi e poi rose appassite

      Le parole hanno il confine sulle labbra
      le sensazioni nel corpo
      le emozioni vanno oltre i confini
      e sono senza tempo
      il tempo non dà tempo
      per rimediare agli errori fatti
      una matassa di fili aggrovigliati
      senza avere più la pazienza
      di scioglierli e sceglierli
      i colori della vita

      Cresce l'albero dell'inutile
      ho attaccato ai suoi rami il mio essere
      tormentato e fragile
      la fame per l'amore
      e l'incapacità di amare
      ho confuso il dare
      con il senso dell'avere
      non scindo più la gioia
      dal dolore

      Volevo forti emozioni
      per sentire la vita
      era tutto falso
      accontentarsi della semplicità
      è forse la vera vita.
      Jutka Csakanyi
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Jutka Csakanyi

        Pensieri

        Voi fate la festa
        la mia è finita
        gli scherzi i discorsi impegnati
        mi hanno stancata
        cantare e bere
        non serve a niente

        Perché gli uomini hanno i pensieri?
        sembro quasi pazza quando il momento mi sembra felice
        i miei pensieri sorvolano il presente e vanno lontano
        cercano il futuro

        Il futuro, l'ignoto
        ci scompone, ci sconvolge
        ci disperde
        ci rivedremo ancora?
        ci sentiremo ancora?
        si vedrà con il tempo
        che storia è la vita
        si esiste
        ed è già finita.
        Jutka Csakanyi
        Vota la poesia: Commenta