Caro amico, oggi più che mai ho bisogno del tuo affetto Le mie giornate diventano ogni istante più tristi Le mie lacrime sempre più bagnano il mio viso ed il mio cuore si stanno frantumando in piccoli pezzi per un amore non corrisposto. Amico, sei l'unico con cui poter parlare perché non esisti sei qualcosa di astratto un essere che solo la mia mente conosce e forse proprio per questo mi rivolgo a te. Perché non ci sei perché non mi puoi giudicare come il resto delle persone.
Sì, lo so è una stupida idea dire che un giorno sarai mio, anzi devo trovare la forza di dire che sarai solo un caro amico come tanti altri ragazzi. Sì, lo so che non avrò mai i tuoi baci e non potrò mai stringerti a me per dirti ti amo.
Stavo sola da tempo in un angolo non volevo sentire, ascoltare aspettavo soltanto. In un attimo un giorno ho visto i tuoi occhi un grande prato verde, immenso dove io non avevo camminato mai. Eri entrato nei miei pensieri nei miei sogni cominciando a far parte di me e quando ho capito d'amarti tu te ne sei andato.
Nostalgia di cieli tersi di miseria di bimbi seminudi che piangono e giocano nella polvere di odore d'olio fritto di biancheria al vento e di venditori ambulanti. Violenza e umanità lacrime e sangue ingiustizia e miseria come in ogni angolo sud del mondo. Terra amara la tua che puoi baciare perché profuma di casa tepore di una piccola stufa e di una lampadina.
Amico dolce e sfortunato sei dovuto partire all'improvviso, nemmeno tu sapevi di questo viaggio per te breve, per me senza fine. Aspettavo di svegliarmi da questo sogno assurdo ma tu non tornavi non sei ancora tornato non tornerai. Mi ricordo di te, l'amore non muore con l'uomo l'amore è forte e vive con lo spirito mi ricordo di te... Sei volato in una notte di festa con un sorriso che mai si è spento sul tuo viso ti sei infranto come un'onda contro lo scoglio nel profumo della primavera che nasceva nel tempo dell'allegria nei colori tenui hai preso per sempre sonno.
Lui nacque così con il primo tetto di stelle io vidi lui e poi più niente lui mi promise tutto dalle gocce di maggio al moriremo insieme. Poi ogni parola fù una bugia strappata alle mie poesie così dimenticò tutti i miei treni ripresi a malapena e quel nostro unico chiar di luna così forse mi diede tanto con due baci rubati al buio e qualche sogno sussurrato. Così cancello i nostri giorni pian piano così allontanò le nostre vite come i passi lenti di un vecchio rubando al cielo ogni mio tormento e velando il mio sguardo di tristezza Così lottò contro di me e vinse la sua battaglia.
Io ti conosco, tristezza ti ho vista negli occhi del ragazzo che tendeva la mano nello sguardo di una madre in attesa del ritorno del figlio sul volto aggrinzito posato sulle ginocchia dell'uomo di colore. Ti ho vista nell'ombra notturna che su di me si chinava negli occhi del vecchietto dal passo incerto Ti ho sentita negli accordi di una vecchia canzone nel vento improvviso che faceva cadere le foglie Ho tentato di sfuggirti ma mi hai inseguito.
Era bello vederli passeggiare il passo incerto la schiena leggermente ricurva sotto il peso di una vita non facile. I vestiti un po' fuori moda ma dignitosamente puliti le loro mani unite incrociate, come a formarne una sola. I loro occhi guardarsi per ripetere all'infinito meno male che ci sei ancora.
Mi piacerebbe tornare bambina "bianca", in un pomeriggio di sole o in una sera di neve. Buio, luce, solitudine, lacrime mi piacerebbe essere quello che ero e non sono più "bianca".