Poesie di Marta Emme

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Scritta da: Marta Emme

Sine qua non (le preferenze)

Forse sarò generalista* (generica),
ma anche super moralista. Smarriti,
in troppi, vi siete* (politici) sulla via
della verità, nel cercar di dar risposte
sensate a questa società e poi,
come pollicini, la strada non avete più
saputo ritrovar. Nei primi intenti sempre
buoni, lo proclamate così bene nei
sermoni, fornendo soluzioni a chi ritiene
giuste le vostre posizioni. Ma, dopo che,
annusato avete il potere, soldi e
privilegi, solo, diventan la vostra fede.
Indefessi macellai* (bravi a fare
macelli, in primis il debito pubblico),
sempre pronti a assolver i vostri errori
e disconoscer i tanti guai. Questa,
infine, diventa la missione: convincer
la gente che non avete un lungo e
gran nasone; ma ciò è evidente non è
più un'opinione. Dei pinocchietti siete
diventati e vedi bene (es. ricostruzione)
come calza il paragone. Più che mai
servon persone che abbian davvero
tempra, nobiltà e coraggio perche è quel
che richiede costruir un mondo saggio.
E allor, nei partiti, che confusione, or, più di
sempre, contan le persone* (preferenze),
che sol della gente siano espressione.
Dunque nella riforma elettorale questo
pensiero non sia affatto banale e
neppur da negoziare. Perché, col popolo,
è irrinunciabile il filo diretto e via a casa
se non è un do di petto* (fiducia mal riposta).
Marta Emme
Composta giovedì 15 giugno 2017
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    Scritta da: Marta Emme

    Pericolosa ingenuità

    Se in Europa non s'alzano i toni,
    pur con fortissime contestazioni,
    e lo vorrei dire ora a Gentiloni, è
    dato per scontato che gli italiani
    son tanto tanto buoni che si
    prendon "quelli" * (clandestini e
    richiedenti asilo) dei barconi; pur
    il Papa ha i suoi testimoni. Per
    Dio, questa gente si deve collocar
    in tutti i paesi dove vuole andar,
    senza in Italia neanche tappa far,
    e ciò si deve subito realizzar
    perché molto presto, qui, i diritti
    umani non si potranno ottemperar.
    Poi nessuno, ma proprio nessuno
    si dovrà scandalizzar, cascando
    dalle nuvole perché s'è fatto pollo*
    (fesso) e come può volar! Così,
    domani non avrà, quel che oggi si
    sta facendo, valor di umanità.
    Poi, per voler gli altri scimmiottar*
    (ius soli), ci dimentichiamo che
    tutto si deve contestualizzar; ed è
    quando la realtà non si sa
    interpretar, che solo dal lustro*
    (onore che da) ci si fa abbagliar.
    Marta Emme
    Composta martedì 20 giugno 2017
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      Scritta da: Marta Emme

      Acqua subitissimo!

      Desalinizzare, un impegno epocale
      e per lo sviluppo umano uno snodo
      centrale, perché dal mare siamo
      circondati, eppur, a morir di sete
      destinati. È una incongruenza
      da sanar con vera impazienza.
      La ricerca scientifica è la chiave,
      ma qui, nell'occhio, non c'è un
      fuscello c'è una trave. Con più
      di un telethon allor la si deve
      finanziare, con priorità assoluta,
      non si può indugiare. Perché
      il popolo da se stesso, soltanto,
      così, dalle mancanze della politica,
      si può affrancare. E questa è
      diventata legge in un mondo di
      chiassose fanfare* (partiti perdigiorno).
      Marta Emme
      Composta venerdì 9 giugno 2017
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        Scritta da: Marta Emme

        Pubbliche opere

        Nel pubblico costruire, in quel che
        si va a investire, soffia il vento che
        parla di avvenire quando anche i
        pochi soldi son spesi bene e col
        senno di chi alla propria terra *
        (nazione) tiene, con oculata visione
        e priorità assoluta a gente che or
        o da sempre si trova sbattuta, non
        in opere futili che pur deturpan la
        natura. E alla faccia dell'esproprio*
        (dei terreni), lì* (terza corsia Firenze-
        mare), c'è chi* (autostrade per
        l'Italia S. p. A - regione Toscana -
        ministero ambiente) invece par
        abbia battuto la testa sodo*
        (svalvola). Perché è come un
        megafono, di ogni uomo, la vita*
        (parla a tutti), e allor vadano a
        spagliare* (fare altro) i politici
        che non l'han capita.
        Marta Emme
        Composta venerdì 2 giugno 2017
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          Scritta da: Marta Emme

          Brexit

          L'Inghilterra è una snobbissima e
          nebbiosa terra, lì han la puzza sotto
          il naso così non è per caso che
          vedon, ciò che non conviene, così
          volgare da darsi alla fuga, per non
          farsi contaminare. Nell'Europa,
          del resto, stanno più in alto*
          (geograficamente), che per
          raggiungerli serve pur fare un
          incredibile salto* (Manica). Ma
          tengon la distanza perché
          l'immigrato non lo vogliono, in
          sostanza. Altro che antieuropeisti
          sono solo degli arrivisti, eppur son
          i primi responsabili* (inquinamento
          e sfruttamento colonie) di esodi
          mai visti. Che l'Europa valuti bene
          a fondo, quando va a saldare
          il conto* (l'uscita). Non si faccia
          tanti scrupoli che non siamo mica
          stupidi! Or tantissimo mi dolgo
          per la strage tremenda*
          (Manchester 24-05-2017), ma
          tutto ciò ha un senso, anche se
          non sembra. Perché in un mondo
          di deficienti a pagar son sempre
          gli innocenti.
          Marta Emme
          Composta giovedì 25 maggio 2017
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            Scritta da: Marta Emme

            Accoglienza in patria

            L'accoglienza paga
            ma è ipocrita dir
            che non ingrassa la mala.
            Si faccia il bene di quella gente*
            portando lavoro ove vivono,
            là ove non c'è niente.
            Così si costruiscono veri ponti:
            con mirati interventi e utilissimi fondi
            e sempre facendo tornar,
            con lo sviluppo umano, i conti.
            Invece di illuder dei disperati
            che arriveranno a maledir pur
            ove son nati. Eppur ci sono
            ancora dei pirla che invece
            di contrastar la guerra vanno
            per il mondo a imbandirla.
            Marta Emme
            Composta domenica 21 maggio 2017
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              Scritta da: Marta Emme

              Et mater est

              Par di veder una mucchina
              materna, dove attinger linfa
              preziosa* (sicurezza), ch'è quel
              che governa una storia di
              madre così sempre moderna.
              Ove trovi un legame profondo,
              ch'è il più forte del mondo.
              Che non tradisce neppur se,
              l'esser tuo, è immondo;
              perché, se può, una mucchina
              così ti rimette in pista,
              nonostante la tua imperdonabile
              svista. E se proprio la vuoi
              intenerire cerca d'esser sempre
              buono, senza esser fesso,
              nell'agire. Come di lei si può
              parimenti dire.
              Marta Emme
              Composta sabato 20 maggio 2017
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                Scritta da: Marta Emme

                Resilienza

                O biancospino, di fior candidi vestito,
                eppur silenzioso mentore in un
                mondo da tante insidie intristito,
                insidie che son come le tue spine
                nascoste, perché ove meno te lo
                aspetti son poste. Anche le fate,
                nella fantastica narrazione, di te
                hanno grande considerazione perché
                le tue spine son per la loro protezione.
                A fin del proprio bene, dunque,
                rivolgiam le tante pene, e, così forti
                diventeremo che niente più temeremo.
                Nell'animo saldi saremo, come fate
                del biancospino, e allor più pronti ad
                affrontar le avversità del destino.
                Marta Emme
                Composta martedì 16 maggio 2017
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                  Scritta da: Marta Emme

                  Aria nuova

                  Il buon senso non dipende sempre
                  dal consenso* (referendum), ma tutti,
                  a quel che sento, hanno perso il senno
                  e qui se ne fa solo cenno. Il cervello,
                  quando conta, vede le cose pur da
                  un'altra sponda. Magari, si è voluto
                  poggiare sul contesto popolare*
                  (cassa integrazione), e si è fatta una
                  scelta di opportunità* (no al 67%) sol,
                  e sol, perché i vertici si vuol cambiar
                  e a casa loro rimandar! Alitalia, Alitalia
                  non puoi aver bisogno sempre di una
                  balia! Senza esser fenomenale, devi
                  dimostrare d'esser concorrenziale se
                  non vuoi pigliar quelle labbrate che
                  vedi quanto fanno male sul piano
                  sociale. Se poi ti riprendi è perché
                  questo, bene, lo intendi. E se i
                  dirigenti la ripresa non han saputo fare
                  si devono cambiare, ma pur la loro
                  buonuscita sia fallimentare; è un dato
                  che altre compagnie aeree ben san di
                  che campare; perché qui, dunque, non
                  s'è saputo fare? Un analisi seria è
                  salutare. Il cittadino non ha più voglia,
                  di buttar soldi, nella fogna* (a perdere).
                  Di sicuro paga di più saper gestir la
                  cosa* (azienda) che stare sempre in
                  posa, come gongolare senza utilmente
                  realizzare, tanto per precisare. Piuttosto,
                  come proposta alla ripresa, auspicando
                  una vendita che non sia un'offesa, si
                  pensi a far dividendi coi dipendenti, in
                  una parte percentuale, come stimolo
                  anche il proprio interesse a realizzare,
                  e da contratto si sigilli questo patto.
                  Allor si vedrà meglio come e dove
                  risparmiare e specie se lo stipendio va
                  a degradare ci sarà un controllo capillare.
                  E or divago e allungo lo spago* (discorso).
                  I dividendi, in percentuale, si devono
                  accantonare anche per il terzo mondo,
                  per aiutarlo a sviluppare, ch'è un modo
                  di pagare pegno, perché con l'aereo si va
                  a inquinare un bene così condominiale*
                  (Pianeta) che per tutti gli uomini
                  infinitamente vale. E questa logica ogni
                  compagnia aerea deve applicare. La
                  politica e i sindacati mondiali siano su
                  questa linea schierati, che non è una
                  pazzia gestir l'economia cambiando
                  filosofia. Anche così si combatte, in una
                  società, che sul capitalismo si è saputa
                  così ben fondar che di umano poco ha.
                  Di certo la mia soluzione non piace, perché
                  il mondo sotto una coltre di ipocriti giace,
                  che come un cane mordace, a ciò,
                  guarderanno con occhi di brace. Ma questa
                  equazione è il vero bidone di chi vive
                  un'amara situazione* (disagio sociale).
                  Altro che "fatti loro" a chi ci porta in volo!
                  E non solo all'aereo, anche ad altro va il
                  pensiero* (impatto di industrie, governi...),
                  perché lo sviluppo equo è un problema
                  di molto serio. E se davvero la soluzione
                  mia è un'utopia, allor si trovi una diversa
                  via che con l'altra metà del cielo* (chi
                  soffre) sia in sintonia, perché del domani
                  ci sia garanzia.
                  Marta Emme
                  Composta sabato 13 maggio 2017
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                    Scritta da: Marta Emme

                    Salvataggio

                    Mentre assorta camminavo
                    la strada bagnata osservavo,
                    così t'ho notato e t'ho
                    salvato, o vermiciattolo*
                    (lombrico) che ti muovevi
                    perso in quel rigagnolo. Eri
                    uscito dal terreno e poi
                    d'un tratto ti sei trovato nel
                    sole pieno, perché nel
                    frattempo è arrivato il sereno.
                    Una vita da verme, nell'ombra
                    sol può stare perché alla luce
                    del sole può solo seccare. E
                    così che, alle spalle, ognun
                    si deve guardare.
                    Marta Emme
                    Composta lunedì 8 maggio 2017
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