Scritta da: Mdanimation
in Poesie (Poesie catartiche)
Il perché
Scrivo
perché non me ne rendo conto
Scrivo
perché non riesco
Tremo
ho i brividi
Penso sia la nausea
Per me stessa.
Composta martedì 5 giugno 2018
Scrivo
perché non me ne rendo conto
Scrivo
perché non riesco
Tremo
ho i brividi
Penso sia la nausea
Per me stessa.
Quel neo ribelle
fastidioso
mi sbuca tra le membra
e mi guardo
singhiozzo
Sono costretta con lo sguardo allo specchio
dolore lancinante
per una macchia.
Tra studi di funzioni
Occhiaie
E notti insonni
Cerco di comprendere
Ogni tua sfaccettatura
Ogni tua modalità
Ogni tua funzione
Ma ti nascondi
E mai ti palesi
Tra domini e derivate
Forse mi temi
Troppi errori
Forse ti sto disturbando
Ma tu servi a me
E io servo te.
Pugnale dopo pugnale
cerco di avvinghiarmi alla vita
nulla resta
ho creato l'oblio attorno
pugnale dopo pugnale
muoio dissanguata
e mi aggrappo a ciò che trovo
è tutto così fugace
mi hai lasciata
qui
sbrancata da me stessa
chi lo avrebbe fatto per te?
Sei come l'ultima sigaretta di Zeno
Annotato nei libri
Nei diari
Negli armadi
Nelle scatole
Nei pensieri
Sei come l'ultima sigaretta di Zeno
Per smettere
Per addormentarmi
Per amare
E forse per amarmi
Sei come l'ultima sigaretta di Zeno
Sarai l'ultima per l'eternità
Consegnandomi le chiavi del tempo
Che farà da me ritorno.
Mi fai aleggiare l'anima
In un mare di cumolonembi
Tra banchi di nebbia
E storni di anatre
Mi riempi d'elio
E mi sollevo
Mi sollevi.
Non ti vedo
E mi turba
Non ti vedo
E mi dispero
O noi
O niente.
E quell'acido che avevo calciato via
In un attimo ritorna
Tutto il male
Tutta la rabbia
Quel pezzo di vita buttato
Abbracciata ad una persona
Che non meritava
Mi sono uccisa lentamente d'illusioni
L'acido da dentro mi ha corrosa
E alla meglio mi sono rinchiusa
È tornato tutto
E peggio di prima
Perché condito di saccenza
Menefreghismo
E la speranza di esserci riuscita
Mi sono ritrovata con il foglio in mano
Cercando d'incanalare ciò che resta
Di ciò che sono prima della degenerazione
E sento già che la cattiveria
E la disperazione
Mi attanagliano ormai maestre
Mi corrodi l'anima
Io ho aperto il flacone.
Mi reggo a te
Che sei creta e ti mostri marmo
Venere creatrice
Ogni mattina lotti contro le tempeste
Contro le rughe
Contro i dirigenti maschilisti
Mi reggo a te
Che sei foglia e ti mostri albero
Venere creatrice
Ogni giorno lasci ogni impegno
Per me
Contro la mia sgarbatezza
Contro i miei mancati affetti
Mi reggo a te
Che sei l'unico esempio degno
e non ti senti tale
Contro ogni tua premonizione
Mi ritrovo a scrivere per te
Auguri a chi mi ha donato la vita
e a chi ogni giorno continua a curarmela.
Vado alla deriva
Mi allontano da tutti
Da chi odio
Da chi mi ama
Da chi mi dice che sono una stronza
Lasciatemi vivere
La mia esistenza non vale il giudizio altrui
Se mi soffermassi
Dovrei cambiarmi
Non sono disposta
Mi allontano dal branco
Come un leone anziano
E mi godo la mia vita
Con i miei termini
Io devi accettarmi per come sono
Per come sarò
Durante ogni mio mutamento
E così dovranno fare gli altri
Sennò me ne andrò alla deriva.