Come se non ci fosse più tempo, solo così sono in grado di amare, stringimi come se domani dovessi partire, ti prego, abbracciami come fosse sempre un addio, prendi i baci più dolci e le carezze più calde che vorresti ricordare, guarda i miei occhi come fosse l'ultima volta, donami il sorriso tuo più bello, amami con tutta la forza che puoi, perché stanotte potrei anche morire.
Mi piacciono le ore della notte, un po' brille ed un po' assonnate, ti prendono la mano e ti raccontano bugie a cui è bello credere. Ogni bettola diventa una reggia, ogni letto caldo come un nido d'amore, ogni carezza dolce come il paradiso. In ogni sguardo puoi scorgere l'infinito. E forse non sono soltanto menzogne, sono solo un tempo speciale, è l'attimo di buio in attesa che si apra il sipario, e tu sai che su quel palco sarai la star, e il pubblico ti applaudirà commosso, si alzerà in piedi spelandosi le mani. E non sarà finzione, perché sono solo le ore più vicine ai sogni, così vicine da farti confondere.
È un tocco gentile, una carezza calda e leggera, che conosce i miei segreti e le mie debolezze, percorrendo le sue strade apre le mie con un soffio leggero, mi turba e mi schiude conoscendo i percorsi, si ferma, mi aspetta, mi segue silenziosa, sento il suo sguardo che mi colora la pelle, mi disegna e mi modella il respiro, mi sfiora e scompare perché io corra a cercarla, guardo in alto e mi è fra le gambe, allungo la mano e lei vola via, la chiamo e lei canta, mi arrabbio e sorride, sorrido anch'io per la sua impertinenza, della mia debolezza.
Acqua salata scende sul viso, lo sapevi che un onda più forte sarebbe arrivata, e chiudi gli occhi e ti brucia, ma fai finta di nulla, eppure il mare è molto lontano, eppure nevica zucchero a velo sui fiori del balcone, ascolti la musica perché quella voce ti fa paura, fai rumore con i coperchi per non sentire quel battito, e danzi ma il cuore ti manca, ti sta portando via il respiro, e allora cammini adagio, riprendoti il fiato rubato, guardi per terra, convincendoti di essere sola, le mani in tasca per sentire null'altro che il rassicurante vuoto delle tue tasche.
È per me, fuori c'è il mio nome, è scritto con la tua mano e mi provoca un sussulto, mi pare di udirti, quando lo dici sussurrando, quando mi chiami cantando, scorgo i tuoi occhi seguire il nero tracciato mentre, lettera per lettera, componi il mio nome sulla busta bianca. Con cura la apro come un pescatore la conchiglia di una madreperla, rapida cerco all'interno come un bimbo con il suo regalo di compleanno. Guardo, come fosse un quadro, seguo le linee decise e i morbidi piccoli cerchi, percepisco le sfumature della tua anima, i moti del sangue che circola nel tuo corpo, i ritmo che anima il tuo cuore, le tue pause e i tuoi pensieri. Sono grata a questo foglio prezioso che porta con sé il tocco delle tue dita e il profumo della tua pelle. Magia della grafìa che va oltre i significati, m'incanto e ti ho davanti, sento il tuo calore. Ora sono pronta a sorbire le tue parole, una per una, come cucchiai di calda zuppa in una sera d'inverno, come ciliege mature che non ti bastano mai, come bocconi di un dolce prelibato, che mi danno piacere e che mi consolano della tua mancanza.