Sul tuo mattino luminosa splende l'aurora di sogni da realizzare, di sogni d'afferrare. e mentre cammini per strada nuvole armoniose disegnano il tuo viso guidandoti pian piano in un giardino fatato e il viaggio fine avrà quando i tuoi occhi come stelle perlate m'illumineranno la via e il mio sogno troverà la sua realtà, tra stelle candide e luminose nel silenzio della notte, dove tu sei il dolce rifugio delle mie emozioni, figlia, mia.
Parlami quando ti accarezza il vento, guardami sussurrandomi nel silenzio, abbracciami in una lacrima, e la notte luce avrà. Profumi flebili di sguardi annebbiati, la foto di noi, dove la voce del cuore era un volo di libertà, un volo di luce nei tuoi occhi. Sorprendimi in un bacio, risvegliami tra stelle luminose e belle dove vive la mia poesia ad un passo dal mattino, tra scricchiolii che trasformano l'alba in preghiera... si, sorprendimi!
Cerco l'immagine di Te, tra il sole e la luna, tra il canto dell'inferno e polvere tra le mani. Il tepore del sogno, adesso è una linea sottile della mia nostalgica emozione nuda. Ricordi qui momenti ... pezzi di sorrisi al riparo dalla solitudine? Ricordi l'attesa, l'urlo dell'abuso... la mia preghiera che come tempesta scuoteva il sentiero del sole? Ricordi quella notte, ... stralci di nebbia nei miei occhi. Dove eri! Se in fondo al mattino in preghiera la mia voce non ti giunse, ed il mio gridare solo il vento l'ascoltato. Dov'era l'immagine di Te a consolarmi il cuore in quella notte di terrore?
In questa notte dove il sole accende le stelle di luce armoniosa, sussulta il mio cuore, rubando ai giardini parole. La pioggia di Aprile arriva senza respiro, ed io vorrei smettere di cercarti, quando stanca la sera, chiudo gli occhi e mi lascio andare a gocce di dolore. Oh, angelo divino, ti ho sentito piangere, come lama nuda senza meta. Tu, che bagni i bocconi amari di vita, lasciami andare nel tuo silenzio di pace. Là dove le stelle osservano il cielo tuffarsi illuminate dai raggi di luna. Tu sei così distante ora, ed io sono qui, sai, non brillano più i dolci sorrisi.
Fuori dal tempo, nel tuo sguardo una zuppa di stelle brilla al riflesso dell'anima, al suono della musica. Perché amare, amarti, perché... batte forte il cuore. Ricordo... Colsi una stella dal cielo e la legai ad una nuvola che la condusse approdando a te t'amo! Dolce è, la vendemmia di baci che rallegrano l'anima. Sai, accarezzo ancora i tuoi pensieri, nella notte incantata da raggi di sole, ed il mio cuore brilla ancora per te, sempre e sempre, per sempre, insieme noi.
Ho iniziato a disegnare. Ho iniziato a creare, dando vita ad un ranocchio. Lui, saltellava su e giù per il foglio e accidentalmente, si è infilato nel mio portafoglio. Ho guardato in tutti i taschini, tra le banconote ed i soldini, il furbacchione l'ho trovato tra le foto mie appiccicato. Uhaoo! È cambiato un bel uomo è diventato. Però, il cuore che scherzo gli ha giocato, con un pennello l'ho cancellato, ma il suo profumo ho indossato.
Se ti porterò nel mio cuore, mentre la neve cade frugando nel tuo sorriso un po' di me, forse è un peccato? Triste lucciola che illumini un cuore saggio che piange in silenzio giornate amare, riscalda quelle lacrime di tristezza, mentre io rincorrerò l'altra faccia dell'amore aspettando l'allegria, che ti faccia scordare la tua dolce malinconia.
Gli parlerò di te, del bacio d'ali. L'attesa pertinente di un cuore di madre. Gelide assenze, emanano calore a chi carnevolmente di lei sei la vita. Tessera di un volto il mio cielo. Bolle di sapone, i sogni. Illusione! L'amore che tu aspetti, è solo il cupo pensiero, di essere di lui il suo amore vero. Perdonami, figlio di quel cerchio di fuoco, che come lame di luce ti invade l'essenza di quel amore platonico che è dentro di me, per te.
Tu, tu sola... I miei passi lenti, fedeltà di sensi, il nettare divino di un raggio marino, che nasce in silenzio dalla voce del cuore. Vivi mi, ama mi, sei nel blu intenso, nell'infinito sogno... desiderio di lui, dentro di me! Non c'è nessuno accanto a te!
Ascolta anima, quell'angelo che racconta una favola immerso dal profumo dei ricordi, di quella cometa che annunciava la nascita di una preghiera di speranza, che cancellasse ogni traccia di dolore riscaldando il cuore con il sole, in quella fredda notte di neve, aiutato dai colori più belli delle stelle. Anche il diavoletto respira le sue note, che cadono senza titolo, clandestine nell'animo di ogni bambino. Il linguaggio di Dio ricama amore e libertà, ma il seme della vita per l'ennesima volta lo inchioderà, nella stagione del cuore tra la nebbia ed il fango di un cattivo umore. Indebolito è l'angioletto che procede il suo parlare per poi concedersi pace nella ferita profonda e amara di quel bambino adagiato nella mangiatoia... per ricominciare il suo racconto, ogni anno, ogni giorno.