Scritta da: SweetNovember
in Poesie (Poesie d'amore)
Invalida, ore 11:05
Due civette che si chiamano
ballerine su lacrime e tulipani,
tremore nei sogni
per un'arte d'amore,
schiava dei ricordi.
Il loro verso, ancora.
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Due civette che si chiamano
ballerine su lacrime e tulipani,
tremore nei sogni
per un'arte d'amore,
schiava dei ricordi.
Il loro verso, ancora.
Ti sei innamorata
dei suoi adagi migliori,
coperte rosse
di gentilezze salvavita
con le quali ti ricopriva
senza fine,
dei tramonti interminabili
dentro ai suoi sguardi,
del calore passito
delle sue mani,
dei pensieri ammantati
dalle sue indefinibili soluzioni.
E ti sei persa,
come se
non fosse mai stato possibile,
come se
sapessi da sempre
di potergli chiedere tutto,
perché,
perché ti fa sbocciare
una seconda anima.
Mi porti lontano,
nei mari incontenibili
della vita sofferta.
Annegherò, felice,
nella tua arte suprema.
Duecento anni dentro
e
non si sgretola.
Due limiti, fuscia e pistacchio
che non terminano mai.
Davanzali pieni di curve
e di più.
Ticchettii perenni, del prima
e nel dopo.
Scendi, mia eroe,
ma non mettere
mai via
i miei libri.
Ogni prima mattina,
nel tempore incompiuto,
due spalle assonnate
ti cercano
fuori dal tempo,
misteriosa, inesauribile tinta
color tesoro.
Irripetibilmente
capisco,
che abbiam vissuto molto
e
l'impossibile nelle cose lontane
il sacro nei tuoi occhi
amo
anche.
Potevi lasciarmi con parole mai dette,
senza pentirti mai,
non poco affanno
e le scarpe strette.
Invece,
mi hai dato tutto
per raccogliere poi solo lamenti,
incessanti e sconsolanti respiri
ribelli di dolore,
che ci hanno affossato
nel disagio più crudo.
"Non sono stanca", (si).
E tutto ciò che mi potevi dire
scivola via, piano,
dentro quelle nostre desolazioni di
non pochi frammenti, immutabili,
diventati improvvisamente cenere,
rovine di un tempo
che ora sembrano illegali.
Ed è sempre oggi.
Vi son rose nascoste che ti entrano dentro
col coraggio del vento che non si ferma,
come questo tempio
di tesori e colorati silenzi
che s'intingono d'antico a luna piena,
per farti volare in un paradiso aperto.
Una officina dei profumi,
domicilio di fate e duchesse,
scandita da un tempo incantato
tra dolcezze di magie,
vortici di storie invisibili
e mirabili trame.
E nel cerchio celtico delle emozioni
ogni ritmo si fermerà.
E sarai costretta a cadere
oltre i giardini segreti al cuore,
per vivere un attimo eterno
dentro uno spettacolo d'amore.
Non su argini dubbiosi
non in porti inadeguati
ne tra merletti
e rose insoddisfatte,
ma attraverso trasparenze
e sbarre arrugginite
mi afferri forte
davanti
all'ambiguità del tempo
contaminata.
Senz'altro assetata
non spogli anni cadenti
o destini avversi
ma talenti di arte
su tela.
L'asprezza che avanza
ci sbalza contro
ribollii d'aria esasperata
macchiata
da un fragile non-talento.
Si mescolano rapide tracce
impilate
da un tempo sbagliato
in corsa verso non-prigioni di zucchero
che nascondono dentro
tanti piccoli mondi
di candele spente.
Ancora emarginati ed alla deriva
invece di arrenderci
passiamo attraverso
infilandoci
senza sollievo
in corti insoddisfatte
costruite
sui nostri anni
di felicità rifiutate.